La mossa del cavallo di Renzi e Calenda: un “campo largo con la destra” in Basilicata e Piemonte

12 Mar 2024 8:34 - di Leo Malaspina

Il paradosso è che il “campo largo”, che già funziona benissimo a destra e molto meno a sinistra, potrebbe farsi “larghissimo” sempre sul fronte della maggioranza sia in Basilicata che in Piemonte. Renzi e Calenda hanno una tentazione neanche troppo segreta: provare a vimcere, con la destra. A spese di quel “campo” della Schlein e di Conte che potrebbe restringersi ancora, come un maglione lavato col “Coccolino”. I segnali ci sono tutti. Vito Bardi, candidato del centrodestra e presidente uscente, in caso di ulteriori risse sul nome del centrosinistra, potrebbe ritrovarsi anche il sostegno dei “renziani” per nulla disposti a sostenere uno come Roberto Speranza che negli ultimi anni Renzi ha scosso come un pungiball.

Renzi e Calenda, la tentazione di schierarsi a destra in Basilicata

“Tra il rettore D’Amico e il Marsilio già tesoriere di Fdi non ho dubbi; voterei D’Amico per tutta la vita. Ma se in Basilicata la sfida è tra il generale Bardi e l’ex ministro Speranza, staremo convinti dalla parte di Bardi. Scegliamo le persone, non le formule politiche”, aveva detto solo qualche giorno fa, prima del disastroso voto in Abruzzo (per il campo largo) l’ex premier toscano. Figuriamoci oggi. Lo stesso discorso potrebbe valere anche per il Piemonte, dove il candidato del centrodestra, Alberto Cirio, sta già coagulando l’area di centro, in modo bipartisan.

Azione guarda con interesse a Bardi e a Cirio

Oggi, nel dibattito sul possibile “campo largo di destra”, irrompe anche Carlo Calenda, che minaccia la sinistra di sostenere Bardi in Basilicata: “Qualcuno sa chi sia il candidato del centrosinistra in Basilicata? Non c’è, non riescono a fare una scelta. Mentre dall’altra parte hanno un presidente uscente, Vito Bardi, che è un moderato perbene. Non è Marsilio. In Basilicata si sta lottando fra i feudatari di Speranza, quelli del Pd, quelli del M5s, non mi pare un buon sistema”. E in Piemonte? “Al Nord esiste un voto di opinione più forte che al Sud. Sul Piemonte non abbiamo ancora messo mano. Ma anche lì, da una parte c’è un governatore uscente, Alberto Cirio, che considero un liberale europeista, non un pericoloso estremista. E dall’altra non c’è niente. Perché magari Appendino odia quello del Pd? Io non ragiono così”.

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