Le Frecce tricolori compiono 63 anni. Auguri alla pattuglia acrobatica “vanto italiano nel mondo”

1 Mar 2024 17:25 - di Redazione

Orgoglio d’Italia, simbolo della passione e dell’eccellenza del Belpaese. Oggi le Frecce Tricolori compiono 63 anni. Tanti ne sono passati dal 1 marzo 1961 quando a Rivolto nacque la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica militare, il cui nome ufficiale è 313º Gruppo Addestramento Acrobatico. Da allora sono cambiati i volti e i mezzi, ma non la passione e la dedizione che da oltre mezzo secolo contraddistingue gli uomini di questo reparto dell’Aeronautica Militare italiana.

La Frecce Tricolori compiono 63 anni

Le Frecce Tricolori, che ci seducono con le loro giravolte nei cieli, nacquero in seguito alla decisione dell’Arma Azzurra di creare un gruppo permanente per l’addestramento all’acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti. La formazione è di 10 velivoli (9 più quello del solista) ed è composta da piloti provenienti dai reparti operativi di volo dell’Aeronautica Militare, presso l’aeroporto di Rivolto, in Friuli-Venezia Giulia. Oggi le Frecce Tricolori rappresentano la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo e il loro programma di volo, che comprende oltre una ventina di acrobazie della durata di circa mezz’ora, le ha rese famose e riconosciute come una delle migliori pattuglie acrobatiche a livello internazionale.

Il motto: con valore verso le stelle

Conosciute e apprezzate da tutti per portare nel cielo il nostro Tricolore, sono il simbolo del “Made in Italy” e dei valori, della tecnologia, della professionalità e della capacità dell’Areonautica Militare. Il motto dell’Areonautica Militare, che è inciso sotto lo stemma, è “Virtute Siderum Tenus”, che significa “con valore verso le stelle”.

Gli auguri dello Stato maggiore della Difesa

“Dal lontano debutto nel 1961, presso l’aeroporto militare di Rivolto, il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori è erede di una tradizione di acrobazia collettiva tutta italiana, che affonda le sue radici nel lontano 1929”, si legge nel comunicato dello Stato Maggiore della Difesa.

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