L’intervista. Sigismondi: “Marsilio in tandem con Meloni sta rendendo l’Abruzzo più forte”

1 Mar 2024 9:45 - di Valter Delle Donne
Sigsmondi

“Il presidente Marsilio ha lavorato bene e ne ho conferma sempre di più nel corso degli incontri elettorali”: parola di Etel Sigismondi, senatore di Fratelli d’Italia, contattato telefonicamente dal Secolo, tra un comizio e l’altro in giro per il suo Abruzzo.

Senatore Sigismondi, il Cipess ha formalizzato un impegno del governo Meloni: la ferrovia Roma-Pescara si farà. Cosa cambia per l’Abruzzo?

È un’opera strategica che non stento a definire epocale, perchè collega Adriatico e Tirreno: una linea che consentirà il collegamento ferroviaria tra Roma e Pescara in due ore, dimezzando quasi i tempi di percorrenza. Dopo anni di promesse non mantenute, ci voleva un governo di centrodestra per rimettere in piedi una regione che era stata messa in ginocchio dal centrosinistra.

Una misure che smentisce anche quanti nell’opposizione consideravano abortita la Roma-Pescara dopo lo stralcio dal Pnrr… 

Invece sono state smentite perché oggi il Cipess assegna all’Abruzzo un altro miliardo e cento milioni che si vanno ad aggiungere al miliardo e duecento cinquanta milioni che la Regione riceverà con l’accordo firmato da Meloni e Marsilio appena due settimane fa. E non ci fermiamo alla Roma-Pescara, perché stiamo ragionando anche sulla terza corsia della A-14.

Oggi gli occhi dell’Italia sono puntati sull’Abruzzo, all’appuntamento elettorale del 10 marzo. Dopo la vittoria della Todde in Sardegna, l’opposizione confida nel bis, lei cosa risponde?

Impossibile fare paragoni tra Sardegna e Abruzzo. Qui abbiamo un presidente autorevole come Marco Marsilio, che ha lavorato bene, che riscuote il consenso della maggioranza degli abruzzesi. In Sardegna era tutta un’altra storia. Qui abbiamo liste forti, che dimostrano che in Abruzzo c’è una coesione maggiore. Tutti riconoscono la guida autorevole del presidente Marsilio.

A lei, senatore Sigismondi, il tanto decantato “campo largo” in Abruzzo non fa paura?

Hanno composto un’alleanza che si è messa insieme con grande difficoltà, con partiti che non hanno niente in comune. In queste ore l’aspetto è palpabile perché Conte ha disconosciuto l’accordo con Azione e Italia Viva. A questo va aggiunto la scelta di puntare sull’ex rettore dell’Università di Teramo, è una candidatura molto debole. Esprimono un candidato civico per non intestarsi la sconfitta.

A sinistra tirano fuori sondaggi che lasciano intravedere un recupero…

I sondaggi che ho io raccontano tutta un’altra storia. E poi basta andare in giro per il territorio, tra gli abruzzesi per capire che tira una buon vento per il centrodestra. Senza dimenticare che tutti i parametri economici danno un segno positivo. Col governo Marsilio, in tandem col governo Meloni, l’Abruzzo è tornato a essere protagonista dell’agenda di governo e questo gli elettori lo hanno capito.

 

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