L’ultima barzelletta di Bonelli, il “provocatore” della Meloni: “Volevo andare a vivere in Amazzonia”

23 Mar 2024 8:59 - di Marta Lima

“Sono una persona pacata”, racconta Angelo Bonelli, il leader dei Verdi famoso per le sue sceneggiate in Parlamento, in una lunga intervista al Corriere della Sera nella quale torna sulla sua “provocazione”, in aula, contro Giorgia Meloni – “La smetta di guardarmi in maniera inquietante” – che aveva indotto la premier a coprirsi il volto con la giacca in un gesto ironico di reazione. Bonelli, che in tutta la chiacchierata non parla mai, anche perché mai gli viene chiesto, del suo ex pupillo Soumahoro, travolto dagli scandali delle coop dei migranti, ricorda che anche in altri casi aveva voluto scuotere il torpore dell’aula con gesti stravaganti. Come quella volta che ha portato in aula i sassi del fiume Adige, costretto poi – a fronte delle accuse di Donzelli – a promettere di riportarli nell’alveo del fiume per evitare di beccarsi una denuncia. “Volevo far toccare con mano gli effetti nefasti del cambiamento climatico”.
L’altro giorno ha portato in Aula due fotografie e le ha mostrate alla premier, si fa notare a Bonelli. “Due immagini della tragedia di Gaza. Poi Giorgia Meloni si è coperta la testa con la giacca”. Lei l’aveva in qualche modo provocata dicendole: «Perché mi guarda così?», dice ancora la giornalista. “Lei mi stava guardando proprio così”.

Bonelli, Meloni e il sogno dell’Amazzonia

Definito il “re degli esposti”, visto che ha l’abitudine di denunciare tutto e tutti, Angelo Bonelli si difende così. “Io arrivo a fare gli esposti quando proprio non c’è più niente da fare. Come per l’esposto per il ponte sullo Stretto di Messina. Ho fatto diverse richieste di accesso agli atti e di sindacato ispettivo. Nessuna risposta. Allora mi sono messo a studiare tutte le carte che avevo dagli anni precedenti e ho presentato l’esposto”. Poi l’intervista si sposta sul personale.  E’ vero che aveva deciso di lasciare tutto e trasferirsi in Amazzonia. Perché ci ha ripensato? “Era più di vent’anni fa, nel 2002. Era prima che conoscessi la mia compagna Chiara, prima che nascesse Viola.
Però in Amazzonia ci torno sempre, ci ho portato anche mia figlia l’estate scorsa”.

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