Manifesti “fake” di De Luca contro Meloni pagati con i soldi dei cittadini. FdI: “Buttati 150mila euro”

8 Mar 2024 17:19 - di Robert Perdicchi

Centocinquantamila euro. Di soldi dei contribuenti campani. Sarebbero costati tanto i manifesti “fake” fatti realizzare, per attaccare il governo Meloni, dal governatore Vincenzo De Luca, con tanto di logo della Regione Campania. Manifesti nei quali sono presenti, peraltro, a parte le falsità su chiusure di presidi sanitari e tagli di fondi alla Campania, anche alcuni svarioni ortografici, come quello sui “pronto-soccorsi”. 

I manifesti di De Luca contro Meloni e la denuncia di Schifone (FdI)

«La campagna elettorale contro il Governo del presidente Vincenzo De Luca costa, per il momento, ai cittadini Campani 152.535 euro che sono stati prelevati con Decreto Dirigenziale del 9/2/2024 dal capitolo U00265, contrabbandandola come “Comunicazione Istituzionale”», afferma Luciano Schifone, dirigente nazionale di FdI e Consigliere del Ministro Sangiuliano. «È evidente che stampare e far affiggere a spese della Regione messaggi falsi e tendenziosi, come quello che attribuisce al Governo la chiusura dei presìdi di pronto soccorso, che al contrario sono di esclusiva competenza regionale, configura il perseguimento di un proprio fine di lotta politica e, dunque, un vero e proprio peculato per distrazione dei fondi pubblici dalla destinazione prevista in bilancio, che è appunto comunicazione ‘istituzionale’. Bene hanno fatto i dirigenti del Fdi a denunciare questo comportamento eversivo alla Procura della Repubblica», conclude.

Dunque, Vincenzo De Luca, da quando s’è presso qualche scoppola dalla Meloni, prima ha reagito con gli insulti, poi ha deciso di lanciare una grande campagna pubblica contro il governo, accusandolo delle peggiori nefandezze, dall’aver abbandonato il Sud, ad aver dirottato i fondi del Pnrr al Nord, fino alla chiusura dei Pronto-soccorsi. Manifesti “fake” pagati dai contribuenti, anche quelli che non credono a De Luca, anche quelli che sostengono il centrodestra e il governo di Giorgia Meloni.

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