Meloni vola in Egitto con Ursula von der Leyen, decolla il Piano Mattei: energia, migranti, infrastrutture

16 Mar 2024 13:34 - di Adriana De Conto
Meloni Egitto

Il Piano Mattei è «una sfida strategica per l’Italia». E l’Egitto è un pezzo fondamentale del progetto per l’Africa su cui la premier, nell’anno di presidenza del G7, punta gran parte delle sue carte. Domani, domenica 17 marzo la leader della destra sarà al Cairo e, ancora una volta al suo fianco ci sarà la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Con loro il Presidente di turno del Consiglio Ue e primo ministro belga Alexander De Croo; il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il Cancelliere austriaco Karl Nehammer e il primo ministro cipriota, Nikos Christodoulidīs. L’agenda della visita è suddivisa in un segmento europeo – con la firma della dichiarazione congiunta che porrà le basi per un Partenariato strategico Ue-Egitto –; e un segmento bilaterale Italia-Egitto, nel corso del quale saranno concluse diverse intese riconducibili al Piano Mattei per l’Africa.

Meloni in Egitto domenica: bilaterali sul Piano Mattei

Gli accordi che saranno siglati tra Italia ed Egitto interessano i sei pilastri del Piano Mattei: istruzione/formazione; sanità; acqua e igiene; agricoltura; energia; infrastrutture. L’Egitto del resto – viene fatto notare da Palazzo Chigi – rappresenta un partner fondamentale per la gestione delle crisi regionali (conflitto israelo-palestinese, Libia) e la stabilizzazione geopolitica dell’area mediterranea. È inoltre un interlocutore di primaria importanza su migrazioni, energia e partenariato economico. A seguito delle scoperte di gas dell’Eni, l’Egitto è divenuto Nazione esportatrice, sta aumentando le forniture di gas all’Italia; e sostiene l’utilizzo comune delle risorse di gas nel Mediterraneo orientale; anche attraverso la sua partecipazione all’East Mediterranean Gas Forum, di cui è membro fondatore come l’Italia. L’Egitto, viene inoltre rimarcato, è fortemente impegnato nella produzione ed esportazione di energia rinnovabile: ha creato uno degli impianti fotovoltaici più grandi al mondo (Benban solar park). E sta investendo in impianti eolici in diverse parti del Paese e nell’avvio della produzione di ammoniaca e idrogeno verde.

Meloni in Egitto con la von der Leyen: riflettori puntati sul dossier migranti

Sul tavolo, domani, i riflettori saranno puntati anche sul dossier migranti naturalmente. L’Egitto è una delle principali Nazioni di origine e di transito dei migranti diretti in Italia ed in Europa. A livello europeo, la Commissione UE, rimarca ancora Palazzo Chigi, sostiene l’Egitto nel rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere terrestri e marittime; nonché nella conduzione di operazioni di “Search and Rescue”. L’Egitto ha espresso la volontà di collaborare per contrastare il transito di migranti irregolari.

Egitto partner Ue strategico: energia, migranti, salute

I rapporti tra Ue ed Egitto sono disciplinati a livello bilaterale dall’Accordo di associazione, firmato il 25 giugno 2001 ed in vigore dal 1° giugno 2004. L’Egitto è uno dei due soli Paesi del Vicinato Sud -insieme alla Giordania-, con cui sono state approvate delle Priorità di partenariato per il periodo finanziario 2021-2027. Le relazioni Ue-Egitto saranno elevate al livello di “partenariato globale e strategico”, a partire dalla dichiarazione comune che sarà firmata durante la visita di domani. L’obiettivo è accompagnare le riforme economiche e sociali dell’Egitto e contribuire a mitigare l’impatto delle attuali crisi in corso in Africa e nel Medio Oriente. La sfida è stategica per l’Italia. Ma siamo a un passo dalle elezioni, quelle Europee e di medio periodo in Basilicata. Per cui la faida politica offusca la visione del Pd.

Le isterie del Pd: l’Egitto non è un paese sicuro

Elly Schlein rimprovera a Meloni quello che già rimproverava con l’intesa con la Tunisia. Ossia boccia gli accordi con un Paese «che non è sicuro». Per la segretaria del Partito democratico l’Egitto «non rispetta i diritti umani. E ha sempre ostacolato la piena verità e giustizia sulle responsabilità dell’omicidio e delle torture subite da Giulio Regeni». il vicesegretario Peppe Provenzano ritiene addirittura «gravissimo» che von der Leyen e Meloni vadano a stringere la mano al presidente Abdel Fattah al-Sisi: «Come nel caso della Tunisia, Ursula insegue Giorgia, esponendo l’Europa all’umiliazione di sottostare ai ricatti di un dittatore». Tajani, il ministro degli Esteri che da settimane lavora per preparare la missione, risponde per le rime e plaude al viaggio di Meloni e von der Leyen: «Finalmente l’Ue si è svegliata». Quanto alla questione delicatissima e divisiva dei diritti negati, il vicepremier punta sul dialogo: «Noi vogliamo sapere la verità su Regeni, non ci siamo mai venduti. Però andiamo avanti per la nostra strada perché l’Egitto è fondamentale per la stabilità del Nordafrica e del Mediterraneo: quindi fanno benissimo ad andare».

Bankitalia: “Bne il Piano Mattei. Politiche lungimiranti

Al momento sono nove le nazioni individuate coinvolte: Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico e Tunisia. Secondo il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta per l’Italia «il rafforzamento del partenariato con l’Africa può avere una valenza strategica. Il potenziale di espansione del continente è evidente, così come il suo ritardo economico». A suo giudizio, «per arginare le migrazioni occorrono politiche lungimiranti» per cui bene sia il programma del G7 a presidenza italiana, «che assegna un ruolo centrale ai temi dello sviluppo e delle relazioni con l’Africa»; e bene il piano Mattei «che anch’esso mira a promuovere iniziative di cooperazione con i paesi africani».

 

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