Messa da Requiem per il campo largo: sono gli elettori del Pd a seppellirlo. Il sondaggio

16 Mar 2024 11:04 - di Federica Argento

Una messa da Requiem per il campo largo. A “cantarla” sono gli elettori del Pd. L’ultima rilevazione Ipsos per il Corriere della Sera gela Schlein e soci: un elettore su tre del Pd legge la sconfitta in Abruzzo come uno “stop” all’asse con il Movimento 5stelle. Mentre il caos Basilicata non accenna ad essere risolto con un tutti contro tutti; ecco che la rilevazione si incarica di stabilire che sono proprio gli elettori dem più avanti dei partiti che tantano il “campo impossibile”.  Sarebbe stata proprio la sconfitta in Abruzzo il punto di non ritorno, la sentenza che il campo largo “non s’ha da fare”. Il sondaggio è stato condotto tra il 12 e il 14 marzo, sondando il sentiment dell’elettorato ostile al centrodestra. Il risultato gela Conte e Schlein. Ma soprattutto chi nel Partito democratico insiste sull’ “accanimento terapeutico”.

Campo largo, il sondaggio: per un elettore su 3 l’Abruzzo ne ha decretato la fine

La vittoria in Abruzzo del presidente uscente, Marco Marsilio, appare come il frutto del successo di Fratelli d’Italia; e per il 27% degli intervistati è sinonimo di grande compattezza dell’intero schieramento guidato da Giorgia Meloni, scrive Nando Pagnoncelli. “La sconfitta delle opposizioni è letta come una battuta di arresto della strategia del campo largo, che sembra non essere competitivo con la coalizione avversaria (37%); mentre 21% lo relega a una sconfitta locale; e solo 9% lo pensa frutto della debolezza del candidato. È interessante rilevare che tra gli elettori Pd e pentastellati prevale l’idea che sia un fenomeno locale, ma una quota non irrilevante (30% nel Pd, 26% tra i pentastellati) lo legge come uno stop alla strategia del campo largo”.

Il sondaggio: per gli elettori Pd non può competere con il centrodestra

Ben il 37% degli intervistati, a domanda secca, ritiene dunque  che il “campo giusto” – come qualcuno sottilizza- anti-Meloni non può essere competitivo con la maggioranza di centrodestra. Nel dettaglio è interessante segnalare che per una quota sostanziosa degli elettori dem, ben il 30% degli intervistati, è la sconfitta in Abruzzo il  sinonimo di uno stop all’accozzaglia giallorossa. I numeri danno l’idea di quanta poca credibilità il campo largo goda “in casa”, per così dire, e i fatti confermano. Se infatti l’Abruzzo ha decretato- stando al sondaggio Ipsos- per molti elettori dem e pentastellati l’archiviazione del campo largo; la Basilicata mette il sigillo, la pietra tombale: Pd e Movimento cinque stelle tirano dritto sulla candidatura del primario oculistico Domenico Lacerenza, facendo scappare Azione e Italia Viva. Che ora guardano al centrodestra di Vito Bardi. Che “capolavoro”. Insistere col campo largo potrebbe allontanare sia i riformisti in casa Pd, contrari a inseguire i veti di Conte; sia i massimalisti grillini più convinti, poco inclini a compromessi con il Pd su alcuni dossier soprattutto in materia di politica estera. Gli elettori se ne sono accorti.

 

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