Metodo Apostolico: giudice di Ragusa “libera” la nave Sea Watch 5, esultano Ong e sinistra

29 Mar 2024 18:52 - di Vittorio Giovenale
sea watch 5

Il Tribunale di Ragusa ha ordinato di “liberare” la nave della Ong tedesca Sea Watch 5, che era stata sottoposta a fermo amministrativo in base al decreto Piantedosi. Era già accaduto con i giudici del tribunale di Brindisi e di Crotone.

A seguito dell’udienza del 27 marzo presso il tribunale di Ragusa, la Corte ha disposto la sospensione del fermo amministrativo della nave Sea-Watch 5 non riconoscendo alcun illecito contestato dalle autorità italiane. “Il Giudice – annuncia l’Ong – ha preso in analisi le prove presentate da Sea-Watch concentrandosi sull’accusa mossa dalle autorità italiane secondo cui la nave avrebbe disatteso le indicazioni della motovedetta Fezzan della cosiddetta guardia costiera libica. A sostegno di questa accusa, l’Avvocatura di Stato ha sostenuto di avere ricevuto prove documentali da parte di Frontex. Tali prove, tuttavia, non sono state presentate alla Corte da parte dell’Avvocatura lasciando le accuse prive di alcun fondamento”. Secondo quanto ricostruito dal giudice “in questa fase preliminare del procedimento, la Sea-Watch 5 non può quindi essere accusata di avere ignorato le indicazioni ricevute. La presenza della nave, viene inoltre riconosciuto, non ha creato situazioni di pericolo”, sottolinea l’Ong.

Era già accaduto il 19 marzo alla “Humanity1” della Sos Humanity, tedesca come l’altra, che il 4 marzo era giunta a Crotone con 77 persone. E alla Ocean Viking di Sos Mediterranee, fermata il 9 febbraio dopo essere approdata a Brindisi con 261 migranti: decisione sospesa dal giudice il successivo 21 febbraio; il 27 marzo il tribunale si è dichiarato competente sul ricorso della ong contro il fermo e il 5 aprile il giudice deciderà se sollevare la questione di costituzionalità davanti alla Corte costituzionale: “Si tratta di un passo importante che pone l’attenzione sulle contraddizioni tra il Decreto Piantedosi e il diritto marittimo internazionale”, commenta l’Ong, perché “a essere esaminato dal tribunale sarà il decreto stesso”.

Provvedimenti che portano alla memoria la decisione del giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico che aveva disapplicato il decreto del governo Meloni sull’immigrazione, scatenando una ridda di polemiche.

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