Missile russo viola lo spazio aereo della Polonia, l’ambasciatore ignora la convocazione del governo di Varsavia
L’ambasciatore russo ha ignorato la convocazione ufficiale del ministero degli Esteri polacco dopo che ieri un missile russo aveva violato per 39 secondi lo spazio aereo del Paese membro di Ue e Nato. “Sergei Andreyev non si è presentato oggi presso la sede del Ministero degli Affari Esteri per spiegare l’incidente del missile da crociera russo che ha violato lo spazio aereo polacco il 24 marzo”, ha dichiarato alla stampa il portavoce del Ministero Pawel Wronski.
Nella giornata di ieri Wronski aveva dichiarato: “Chiediamo alla Federazione Russa di porre fine agli attacchi aerei terroristici contro il popolo e il territorio dell’Ucraina, di porre fine alla guerra e di affrontare i suoi problemi interni”.
Nella lunga notte di bombardamenti russi sull’Ucraina – compresa Kiev e la città occidentale di Leopoli – uno dei missili da crociera di Mosca aveva violato brevemente i cieli della Polonia secondo quanto denunciato dall’esercito di Varsavia. “L’oggetto è entrato nello spazio aereo polacco vicino alla città di Oserdow e vi è rimasto per 39 secondi”, hanno riferito le forze armate che, in risposta, hanno fatto decollare i caccia a difesa del territorio.
E’ l’ennesimo episodio per la Polonia che vive da vicino l’invasione che non conosce tregua da 760 giorni: un incidente simile si è verificato il 29 dicembre scorso, quando un missile russo è penetrato nello spazio aereo polacco per diversi minuti prima di tornare in Ucraina. Ma l’incidente più drammatico è avvenuto a novembre 2022, quando due persone sono rimaste uccise da un missile della difesa aerea di Kiev caduto sul villaggio polacco di Przewodow, vicino al confine. Prima che il missile fosse identificato come ucraino, si temeva che la Nato potesse essere trascinata in un’escalation del conflitto con la Russia.
Nell’attesa di decisioni concrete sul sostegno degli alleati, Kiev prosegue i suoi attacchi oltre il confine e in Crimea, dove ha rivendicato di aver colpito due grandi navi anfibie russe – la Yamal e l’Azov – a Sebastopoli, oltre al centro di comunicazione e alcuni siti infrastrutturali della flotta di Mosca, solo pochi giorni dopo la decisione di Mosca di sostituire il capo della Marina proprio di fronte ai risultati ucraini nella guerra del Mar Nero.