Nell’Artico la più grande esercitazione Nato degli ultimi 40 anni: si simula un attacco dalla Russia
Parte in queste ore la più vasta esercitazione Nato dalla fine della guerra fredda, quindi da quasi 40 anni: impegnati 20mila uomini, 110 aerei e oltre 50 unità navali.
La maxi-esercitazione Nordic Response della Nato riunirà nell’Artico fino al 15 marzo le truppe di 13 Paesi alleati e della Svezia, in procinto di aderire all’Alleanza atlantica. L’esercitazione per simulare la risposta a un attacco da Est avrà il suo punto focale in Norvegia, Svezia e Finlandia, nonché nelle corrispondenti zone aeree e marittime.
L’attività in mare sarà particolarmente intensa con oltre cinquanta mezzi tra sottomarini, fregate, corvette, portaerei e varie navi anfibie, si legge sul sito web del comando aereo della Nato (Aircom), con sede nella città tedesca di Ramstein. Saranno poi impiegati più di cento aerei da combattimento – inclusi F-35B del Corpo dei Marines degli Stati Uniti da Cherry Point, Carolina del Nord -, da trasporto, da sorveglianza marittima, nonché elicotteri alleati e aerei delle forze speciali. Sul terreno, migliaia di soldati utilizzeranno vari sistemi di artiglieria, carri armati, veicoli da combattimento cingolati e altri veicoli terrestri.
La Nordic Response fa parte della Steadfast Defender (Stde 24), la più vasta esercitazione militare della Nato dalla fine della Guerra Fredda. Per la Svezia, che non è ancora formalmente parte dell’Alleanza, si tratta di un esordio: Stoccolma ha messo a disposizione il suo territorio nell’estremo nord, impegnando 4.500 soldati. Anche la Finlandia, membro dell’Alleanza dallo scorso aprile, parteciperà con oltre 4mila soldati e 12 aerei da combattimento.
E l’Italia ritira la batteria di missili dislocata in Slovacchia
In merito ad alcune informazioni apparse oggi sulla stampa estera, relative al rientro in Italia del Task Group SAMP/T dislocato in Slovacchia, il Ministero della Difesa ha precisato in una nota che “la fine della missione difensiva Nato Ehanched Vigilance Activity (eVA) in Slovacchia era già prevista nel quadro degli accordi stabiliti tra i due Paesi e in quello più ampio dell’Alleanza Atlantica, per inizio aprile. Lo schieramento del sistema SAMP-T in Slovacchia era