Parenzo contestato dai collettivi pro-Palestina alla Sapienza. Capezzone: “Sono i tuoi ‘nipotini’…”
Collettivi pro-Palestina interrompono la conferenza di David Parenzo all’Università la Sapienza di Roma invitato da Azione Universitaria. Le immagini condivise sul profilo social del conduttore de L’Aria Che Tira, riprendono l’aggressione verbale di alcuni studenti che all’interno dell’Ateneo ormai dettano legge decidendo chi può parlare e chi no. Questi sinceri “democratici” hanno impedito di tenere una conferenza del conduttore che si doveva tenere in ateneo. Parenzo visibilmente tirato in volto racconta lui stesso dai suoi profili social cosa gli è accaduto, in tempo reale: “Siamo alla Sapienza dove un gruppo di collettivi non mi fa parlare”, dice Parenzo nel video. Si sentono urla e strepiti, studenti scalmanati che bloccano la sua presentazione. Una ragazza in particolare gli urla sotto il naso come un’ossessa: “Lei sta sfruttando la questione femminile”. Altri gli gridano: “Razzista, giustifichi il genocidio”. “Un sionista non può parlare, Parenzo fascista’, dicono”, afferma il giornalista nei due video postati (qui sotto). “Siamo bloccati dentro un’aula e non possiamo uscire. Viva la democrazia”, scrive nel post.
Parenzo contestato dai collettivi pro-Gaza: “Vogliono che me ne vada”
Il fare è molto minaccioso, aggressivo. “C’è un gruppo di persone che ci impedisce di parlare. Ad un certo punto hanno anche buttato la spazzatura per terra”, dice Parenzo. Che sembra preso in contropiede. Quante volte in trasmissione ha giustificato con disinvolta benevolenza il diritto dei contestatori di contestare?
Capezzone: “Solidarietà a Parenzo. Spesso li hai difesi…”
Un video molto triste per il luogo in cui avviene una censura di questo tipo. “È complicato andare avanti, non vogliono che io parli – dice Parenzo-. Il loro obiettivo è che vada fuori dall’università. Io ho detto ‘Quando volete, parliamo'”. Le abbiamo già viste tante alla Sapienza e ne ha viste tante anche il conduttore durante i servizi tv delle sue trasmissioni. Il primo ad esprimere vicinanza a Parenzo è Daniele Capezzone, che ha sperimentato sulla sua pelle ad opera degli stessi “bravi ragazzi” la censura delle idee: “Solidarietà a @DAVIDPARENZO bloccato e contestato alla Sapienza- scrive il direttore di Libero– . Scena simile a quella che mi capitò a fine 2022. Stessi protagonisti, stessa prepotenza. Potrei dire con affetto a David che sono suoi “nipotini”, da lui troppo spesso difesi e giustificati. Ma non è il giorno delle polemicuzze. Solidarietà TOTALE. Questi intolleranti pensano di poter loro stabilire chi abbia diritto di parlare e chi no. Non chiamateli “fascisti”, sono comunisti in purezza. Forza David”. Da parte di FdI c’è stata totale solidarietà a David Parenzo. Cui è giunto anche il messaggio del presidente del Senato Ignazio La Russa: “Esprimo la mia ferma condanna per quanto avvenuto alla Sapienza dove alcuni giovani dei centri sociali hanno violentemente contestato il giornalista David Parenzo impedendogli di prendere la parola al convegno organizzato dal movimento studentesco Azione universitaria. Si tratta di un episodio molto grave avvenuto oltretutto laddove il confronto tra idee diverse dovrebbe essere sempre promosso e tutelato. A David Parenzo la mia sincera solidarietà”.
Il web contesta a Parenzo l’indulgenza verso i collettivi mostrata quando i contestati erano di destra
“È devastante sapere come un luogo deputato a sviluppare conoscenze ma soprattutto coscienze, come La Sapienza, sia abusato e deturpato dalla presenza di estremisti di sinistra che impongono a mó di squadristi, i loro diktat su chi possa o non possa parlare!”: è il giudizio unanime prevalente sui social. Ha ragione Capezzone, la solidarietà a Parenzo è indiscutibile. Epperò c’è anche chi fa notare che la solidarietà due pesi e due misure non va bene. Quando toccò due anni fa a Capezzone si è tentato di difendere il diritto dei “bravi ragazzi” di contestare. E’ la democrazia, bellezza, si dice in alcuni casi. Ora, Parenzo tocca con mano (e ci dispiace) che a difendere in tv certe prepotenze con troppa indulgenza significa seminare male. Alcuni utenti sono troppo intransigenti (“Nessuna solidarietà”). (“Chi semina raccoglie”). La solidarietà pensiamo che vada data sempre, nella speranza che la dura realtà sensibilizzi Parenzo, uomo di sinistra, a giudicare con più indulgenza in futuro. Anche quando fu impedito alla ministra Roccella di parlare al Salone del Libro di Torino non ricordiamo tanta solidarietà. L’auspicio è che l’increscioso episodio capitato a Parenzo possa portare più equilibio nei giudizi.
Roscani: “Il vizietto della sinistra. Evidente cortocircuito”
Successivamente dalla pagina Fb di La 7 visualizziamo un secondo video che fotografa Parenzo, Flavia Perina, (che doveva presiedere l’incontro) e la sala dei partecipanti. Tutti sono ancora dentro l’Aula. Arriva la solidarietà a Parenzo da parte di Fabio Roscani, deputato di Fratelli d’Italia e segretario di Gioventù Nazionale. “Piena solidarietà a David Parenzo il quale, invitato a parlare ad un evento dai nostri studenti di Azione Universitaria, è stato contestato e bloccato da un gruppo di collettivi per la sua presenza nell’Ateneo. Un simile episodio di intolleranza capitò anche a me e all’attuale direttore di Libero Capezzone. È un antico vizietto di una certa sinistra intollerante e fanatica quella di voler impedire agli avversari politici di esprimere le proprie idee. Si dimostrano, ancora una volta, fieramente antidemocratici e illiberali. Voglio ringraziare le forze dell’ordine che hanno permesso che comunque il convegno si svolgesse in totale sicurezza, garantendo la libertà di espressione di ciascuno. Mi auguro almeno che da sinistra giungano manifestazioni di vicinanza e solidarietà a Parenzo, nonostante l’evidente cortocircuito interno che si verrebbe a creare”.