Pioltello, la delibera della scuola sulla chiusura per il Ramadan è “irregolare”. Il centrodestra: bene Valditara
Vi sono “irregolarità” nel caso dell’Istituto Iqbal Masih di Pioltello, che ha deciso di sospendere l’attività didattica il 10 aprile per il Ramadan. Questo il risultato dell’accertamento ispettivo disposto dall’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, che ravvisa appunto irregolarità nella delibera assunta dal consiglio d’istituto. È quanto si legge in una nota. Il direttore generale dello stesso ufficio – comunica una nota – ha pertanto invitato il dirigente scolastico, nella sua qualità di garante della legittimità dell’azione amministrativa della scuola, “a valutare la disapplicazione della delibera. E la possibilità dell’annullamento in autotutela da parte dello stesso consiglio d’istituto, al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia”.
“Credo che la decisione dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia, che ha riscontrato alcune anomalie, metta la parola fine alla vicenda assurda della scuola di Pioltello – ha detto Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia ed ex vicesindaco delle giunte di centrodestra a Milano – è evidente che ci troviamo di fronte ad alcuni problemi di metodo. E che il 10 aprile, ultimo giorno del Ramadan, i ragazzi devono andare regolarmente a scuola. La delibera del consiglio di istituto va disapplicata e questa vicenda non doveva neanche nascere. L’abbiamo contestata nel merito, perché ci sembra assurdo che a sinistra c’è chi vuole abrogare il Natale e festeggiare il Ramadan. Ora sappiamo anche che chi lo ha deciso lo ha fatto in forma non regolare”.
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, commenta così la notizia: “E quindi quella delibera che prevedeva la chiusura della scuola in occasione del Ramadan dovrà essere annullata. Il rispetto dei diritti di tutti è sacrosanto, ma la chiusura di una scuola con queste modalità è una forzatura che non poteva essere ammessa. Tra l’altro i rapporti con le religioni sono regolati da concordati. E l’Italia non potrebbe fare un concordato con chi ammette la Sharia e la sottomissione della donna. I nostri principi costituzionali valgono per chiunque vive in questo Paese. Quale che sia la sua fede religiosa. E se una religione discrimina le donne va valutata alla luce, appunto, dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Bravo Valditara”.
Parla di “vicenda sconcertante” e di “falsa interpretazione dell’accoglienza” la sindaca di Monfalcone (GO) ed esponente della Lega, Anna Maria Cisint: “Ho avuto modo di intervenire già lo scorso anno in occasione del Ramadan a sostegno dei bimbi abbandonati a scuola privi di cibo, nella stessa mensa dove gli altri alunni consumavano il pasto. E’ grave – afferma Cisint – che non ci si preoccupi dei risvolti pedagogici e sanitari per i minori di un digiuno che preclude persino l’assunzione della semplice acqua e che si protrae per un periodo così lungo”. Secondo la sindaca, che nel Comune goriziano sta portando avanti da tempo una battaglia contro quella che definisce “islamizzazione” della società, fare festa in un istituto pubblico per il Ramadan “significa veicolare nei ragazzi una cultura che subordina alla dignità umana le loro tradizioni inaccettabili per la nostra civiltà”.