Ppe, von der Leyen vira a destra. E Tajani candida l’Italia alla vicepresidenza Ue

7 Mar 2024 14:10 - di Sara De Vico

Tanti i temi sul tavolo del congresso del Ppe a Bucarest. La seconda giornata si è aperta con il lungo intervento del presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, ufficialmente in corsa verso il bis. Le assise con 400 voti a favore e 89 no l’hanno eletta candidata di punta alla presidenza della Commissione europea.

Ppe, von der Leyen eletta candidata alla presidenza Ue

Von der Leyen, presentando il programma per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo, ha affrontato i principali dossier dell’agenda europea, a partire dal tema dei confini. “Abbiamo rispettato i nostri obblighi internazionali nel passato, lo facciamo oggi e lo faremo in futuro. Ma siamo noi, gli europei, che decidiamo chi viene in Europa e in quali circostanze, non il crimine organizzato dei trafficanti”. Parole che confermano un chiaro spostamento del focus verso i temi sollecitati da Giorgia Meloni fin dal suo insediamento a palazzo Chigi. Sulla necessità di una difesa comune ha confermato l’impegno a ‘spendere di più e meglio” e la designazione di un commissario ad hoc dopo le elezioni.

Green Deal, servono soluzione pragmatiche non ideologiche

Anche sul Green Deal von der Leyen ha sottolineato la distanza da soluzione ideologiche proposte da ‘altri’. Parola d’ordine pragmatismo. “Sappiamo che non esiste competitività senza la transizione ecologica ma sappiamo che non c’è industria pulita senza competitività”. Posizioni che avvicinano sempre di più i Popolari europei ai conservatori. Presente con una nutrita delegazione di Forza Italia il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Che è di casa: già presidente del Parlamento Ue e vicepresidente del Ppe, conosce bene quasi tutti i 15 capi di Stato e di governo presenti a Bucarest. Pieno sostegno di Forza Italia a Ursula von der Leyen,  “che si è dimostrata sempre molto attenta alle esigenze del nostro Paese”, aveva assicurato alla vigilia del congresso. Oggi, dopo l’intervento molto convincente, dice di augurarsi che nella prossima legislatura “non sia circondata da commissari che fanno l’esatto contrario di ciò che lei ha detto”.

L’Italia deve riavere la vicepresidenza della commissione

Nel suo intervento ha acceso i riflettori sul contributo strategico dell’Italia, che deve contare di più. “L’Italia – ha detto parlando con i cronisti – deve riavere la vicepresidenza della commissione  che con Gentiloni abbiamo perso, non per colpa di Gentiloni. È importante avere un bravo commissario, competente, che conosca la realtà di Bruxelles e che creda nell’Europa”. Industria, agricoltura, difesa e ambiente sono i campi privilegiati dove chiedere un commissario. Raffaele Fitto? Per Tajani il ministro di Fratelli d’Italia andrebbe benissimo. “Bisogna vedere se è disposto a farlo. La mia non è una candidatura o una proposta, non ne abbiamo mai parlato ma andrebbe benissimo”.

La Ue deve riconoscere il nostro contributo

“I commissari non prendono ordini dai governi ma un commissario italiano che giura fedeltà all’Ue deve essere anche portatore di ciò che l’Italia dà all’Europa”, ha spiegato il capo della diplomazia italiana. “Penso al tema dell’agricoltura, dell’industria, della difesa e anche dell’ambiente. Io sono per una visione dell’ambiente che sia antropocentrica e che tenga conto dei tanti problemi che ci sono”. Molto duro l’appello alla difesa dell’identità europea contro l’ultimo fuor d’opera del comitato organizzatore delle Olimpiadi di Parigi 2024.

Cancellare la croce non è laicità ma stupidità

“Non è una buona idea togliere la croce da Les Invalides sul manifesto delle Olimpiadi di Parigi 2024. Non è una buona idea cancellare la nostra identità e la nostra storia per inviare un messaggio agli altri. Nessun musulmano o ebreo cancellerebbe semplicemente la propria storia. perché se noi stessi non rispettiamo la nostra storia, gli altri non lo faranno mai. Questa non è laicità, è stupidità”.

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