Se l’inclusività esclude: niente lavoretti per la festa del papà in una materna di Roma. FdI: Valditara faccia luce
Niente lavoretto da dedicare, niente disegno con cui declinare un pensiero, un moto d’affetto, un momento celebrativo da condividere poi in famiglia. Niente poesia breve da recitare per solennizzare l’evento che in calendario segna in rosso il 19 marzo: la festa del papà. Già, perché in una scuola d’infanzia della capitale la festività che tradizionalmente si celebra in quel giorno è passata sotto silenzio, non senza il conseguente malumore e note di dissenso di cui alcuni genitori hanno voluto mettere a parte il deputato romano di Fratelli d’Italia, Marco Perissa. Il quale, a sua volta, ha condensato in una nota notizia e commento di quanto accaduto nella scuola comunale capitolina.
Roma, niente lavoretti per la festa del papà in una scuola d’infanzia
«Apprendo da alcuni genitori di bambini che frequentano la scuola comunale per l’infanzia Ada Negri, dell’Istituto comprensivo “Via Latina 303”, nel VII Municipio di Roma – dichiara Perissa – che lo scorso 19 marzo i piccoli alunni non hanno potuto consegnare alcun lavoretto, poesia, bigliettino per la festa del papà alle proprie famiglie. La motivazione alla base della decisione, comunicata per le vie brevi dalle maestre alle rappresentanti di classe, sarebbe “l’inclusione” di tutte le famiglie, come da linee guida del Comune di Roma. Ferma restando la possibilità di studiare situazioni personalizzate per le classi in cui siano presenti bambini con alle spalle situazioni familiari particolari, ritengo assurdo e discriminante – sottolinea dunque Perissa – che si debba cancellare una tra le ricorrenze più sentite nella nostra tradizione, annullando la figura del padre e della madre in nome del politicamente corretto».
L’esposto di Perissa (FdI) al ministro: «Valdiatara faccia luce sulla vicenda»
Non solo: aggiungendo in calce un riferimento al caso della scuola di Pioltello, chiusa per l’ultimo giorno di Ramadan, e che in queste ore la cronaca nazionale continua a rilanciare, Perissa rivolge un appello al ministro Valditara: «Dopo il caso della scuola di Pioltello che ha deciso di chiudere per la festa di fine Ramadan, chiedo al ministro dell’Istruzione Valditara che il ministero si attivi per far luce su quanto avvenuto e sono pronto ad incontrare i genitori che stanno giustamente protestando».
Quando l’inclusività esclude…
Siamo alle solite insomma: in nome di un principio astratto che mescola inclusività e ecumenismo sbandierati ma utilizzati a corrente alternata, si sceglie di andare incontro a qualcuno a scapito di qualcun altro. Mentre, come sottolinea Perissa nelle sue osservazioni, sarebbe stato forse più opportuno trovare una soluzione condivisa per accontentare tutti i bambini, e solennizzare una festa senza discriminare nessuno. E invece, ancora una volta, sotto il simbolo politicamente corretto, e con buona pace dell’ossequio alle nostre tradizioni, si è deciso per recidere alla base la possibilità di una soluzione indolore per tutti.