Stop al bando con Israele, la Normale di Pisa cede agli studenti pro Palestina. Il Miur: scelta sbagliata
La Normale di Pisa segue l’esempio pro Palestina di Torino contro il bando Maeci che prevede un accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele. Il Senato accademico dell’Ateneo, a grande maggioranza, “chiede al Maeci (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) di riconsiderare il “Bando Scientifico 2024” emesso il 21 novembre 2023.
Anche la Normale di Pisa chiede lo stop al bando Maeci
La richiesta, come a Torino, è stata presentata dagli studenti (che nel nome della causa palestinese hanno promosso mobilitazioni e occupazioni) che, ovviamente, si sono detti «soddisfatti» della decisione dell’organo collegiale. Il boicottaggio a Israele è una delle battaglie dei collettivi scolastici e universitari pro Palestina, che fanno riferimento a Cambiare rotta. Nel testo integrale la Normale rinnova «con forza, anche alla luce della risoluzione Onu del 25 marzo 2024, la richiesta di rilascio degli ostaggi e di un immediato cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Al fine di scongiurare l’ulteriore aggravarsi di una situazione umanitaria ormai disperata. Che si configura ogni giorno di più come un’inaccettabile forma di punizione collettiva della popolazione palestinese”.
Il richiamo all’articolo 11 della Costituzione
E ancora, si legge nel documento, l’ateneo “afferma la necessità di ispirare le attività di ricerca e di insegnamento al rispetto dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana. Che prescrive il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Si impegna, in coerenza con il dettato costituzionale, a esercitare la massima cautela e diligenza nel valutare accordi istituzionali e proposte di collaborazione scientifica che possano attenere allo sviluppo di tecnologie utilizzabili per scopi militari e alla messa in atto di forme di oppressione, come avviene in questo momento nella striscia di Gaza”.
Il Miur: scelta sbagliata, gli atenei devono essere neutrali
Non tarda ad arrivare il giudizio del ministero dell’Istruzione e del Merito che ricalca quello già espresso davanti alla decisione simile presa dall’Università di Torino. “In quell’occasione – ricordano le fonti del Miur – il ministro Anna Maria Bernini aveva giudicato la scelta sbagliata, seppur assunta nell’ambito dell’autonomia propria degli Atenei. Il ministro più volte e pubblicamente ha definito ogni forma di esclusione o boicottaggio “estranea alla tradizione e alla cultura dei nostri Atenei da sempre ispirata all’apertura e all’inclusività”. Le stesse fonti ricordano quanto dichiarato in una recente intervista, “le Università non possono schierarsi o entrare in guerra”, ha detto Bernini. Con questo, il ministro non vuole evidenziare un ruolo neutrale degli Atenei, anzi ha più volte rimarcato come la diplomazia della scienza sia un potente ed efficace strumento per la fine dei conflitti e la ricerca della pace”.