Strage di Mosca, la Russia insiste: terroristi finanziati da Kiev, abbiamo le prove. Usa: solo propaganda
Mosca insiste, assolutamente determinata a non mollare la presa sulle accuse mosse all’Ucraina dall’istante dopo la strage del Crocus. E nel tornare alla carica contro Kiev le autorità russe insistono su dati d’intelligence e riscontri d’indagine che sarebbero le “prove” in loro possesso. Elementi rivendicati come prove di un collegamento tra i terroristi in azione alla sala concerti e i «nazionalisti ucraini». È quanto si legge sul canale Telegram del comitato investigativo, e di cui riferisce l’agenzia di stampa Ria Novosti.
Strage di Mosca, il comitato investigativo accusa: fondi da Kiev ai terroristi del Crocus
La commissione di inchiesta russa sull’attentato di Podolsk ha reso noto di avere delle prove dei vincoli fra gli attentatori e «i nazionalisti ucraini». «Come risultato – spiega – degli interrogatori dei terroristi arrestati, dell’analisi dei dispositivi tecnici sequestrati, e delle informazioni sulle transazioni finanziarie, sono state ottenute prove dei loro vincoli con i nazionalisti ucraini», si legge nel canale Telegram della commissione.
Arrestato un altro sospettato coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo
Non solo. «I risultati preliminari dell’indagine confermano pienamente il carattere attentamente pianificato delle azioni terroristiche, e il sostegno finanziario dei mandanti del crimine», afferma inoltre la commissione. In particolare, si legge sempre sul suo canale Telegram, «gli autori materiali dell’attentato hanno ricevuto grandi quantità di denaro e criptomonete dall’Ucraina, utilizzate per preparare la strage». Accuse forti, sempre più circostanziate e rilanciate in queste ore, aggiungendo contestualmente la notizia data sempre dalla Ria Novosti, secondo cui, sempre sul fronte delle indagini, gli investigatori hanno identificato e arrestato anche un altro sospettato, coinvolto in un piano di finanziamento del terrorismo.
Usa respinge al mittente le accuse che bolla come “propaganda di Putin”
Dunque, alle accuse ora il comitato investigativo aggiunge l’annuncio di dati e prove atte a confermarle e dimostrarle. Inducendo i paesi contro cui Putin ha puntato il dito a nuove repliche e smentite. Come accaduto per gli Stati Uniti, dove il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti ha ribadito che «l’unico responsabile dell’attacco a Mosca è l’Isis». E che «gli Stati Uniti avevano condiviso con la Russia le informazioni su un possibile attacco». Pertanto, «accusare l’Ucraina, gli Usa o chi altro faccia comodo alla narrativa del Cremlino, è pura propaganda», chiosano d’oltreoceano.
Tajani, strage dei terroristi a Mosca? Falla nei servizi: Putin nasconde la debacle incolpando Kiev
Anche il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite della trasmissione Start di Sky Tg24, commentando l’attentato di venerdì scorso al Crocus City Hall, e le successive accuse lanciate dal Cremlino, ha a sua volta sottolineato: «Putin ha subìto un colpo durissimo a Mosca, un attentato che era prevedibile, tanto che sui siti del ministero c’era un messaggio con la raccomandazione di non frequentare luoghi affollati e di rimandare i viaggi in Russia. C’è stata una falla nei servizi russi e Putin deve nascondere la debàcle, imputando ad altri la responsabilità, dando la colpa all’Ucraina. Ma non ci sono dubbi sulla matrice dell’attacco»…