Trattoria del Nuovo Macello – Milano
Trattoria del Nuovo Macello
Via Cesare Lombroso, 20 – 20137 Milano
Tel. 02/59902122
Sito Internet: www.trattoriadelnuovomacello.it
Tipologia: tradizionale
Prezzi: menù degustazione 50€, antipasti 16/19€, primi 16/18€, secondi 25/32€, dolci 9€
Chiusura: Sabato a pranzo; Domenica
OFFERTA
Un po’ nascosta ma rinomata tra i milanesi questa trattoria tipica meneghina, nata nel 1927 e pensata inizialmente per i lavoratori dell’ex Macello di Porta Vittoria, presa in gestione dal capostipite della famiglia Traversone e tramandata fino ad oggi di generazione in generazione. La sua cucina di chiaro stampo tradizionale che punta tutto su ingredienti di altissima qualità continua, negli anni, a non deludere le aspettative. Il menù, oltre alle singole portate, prevede un percorso degustazione di 4 piatti a 50 euro e un menù lunch a 20 euro disponibile solo a pranzo. Dopo un piccolo appetizer a base di ricotta servita su un biscotto al formaggio con cubetti di arancia e cetriolo candito, abbiamo assaggiato l’ottimo risotto alla milanese di un bellissimo color oro dato dalla presenza di zafferano e dal gusto deciso grazie all’aggiunta del burro acido in mantecatura che ha donato al piatto una marcia in più. Siamo stati incuriositi e piacevolmente soddisfatti anche dalla lasagna vegana creata con una ricetta del 1800, dove la sfoglia di cacao era condita con ragù di topinambur e una spolverata di tartufo nero, creando un buon equilibrio di sapori e la giusta consistenza, nonostante l’assenza di salse e formaggi vari a dare morbidezza. Non potevamo poi lasciarci sfuggire l’anatra cucinata in due modi – il petto con salsa all’arancia, vermouth e finocchietto e la coscia ripiena di cipolle e amaretti – che si è rivelata davvero ben realizzata, con una cottura perfetta della carne e un gusto armonico; in accompagnamento ci è stata servita una piadina fritta (quindi leggermente gonfia) con ragù di alette di anatra e salsa al Porto. Tra i dessert presenti in carta abbiamo optato per quello chiamato “Valtellina”, ovvero un dolce a base di pasta frolla di grano saraceno, mela caramellata, spuma di latte al ginepro e Braulio, dove, però, a nostro avviso il sapore era poco incisivo, in quanto la mela, tagliata a pezzi grandi e non troppo caramellizzata, monopolizzava il gusto complessivo, non essendo bilanciata a dovere dalla spuma (insipida) e dalla frolla (eccessivamente sottile); accanto al dessert c’era una purea di mela realizzata con burro e aceto a bilanciare la dolcezza dello stesso. Il caffè era giustamente estratto, con una crema abbastanza elastica e persistente, accompagnato da cioccolatini e biscotti.
AMBIENTE
L’arredamento riporta alla storia centenaria della trattoria, in cui emerge lo stile rustico ma curato nei dettagli, dove nulla è lasciato al caso. Giusto il numero dei coperti ben disposti nella sala senza troppa confusione, un luogo ideale sia per una cena di coppia che con amici.
SERVIZIO
Il punto di forza del locale è senz’altro l’accoglienza della famiglia che lo gestisce, tutti sempre gentili e disponibili a spiegare i piatti e a rispondere a tutte le curiosità, amichevoli ma discreti. Molto onesti anche nel segnalare i prezzi dei piatti fuori menù.
Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net