Tregua fiscale, fino a 120 rate per pagare i debiti con l’Agenzia delle Entrate. Tutte le novità

11 Mar 2024 18:09 - di Federica Argento
Tregua fiscale Agenzia entrate

Piani di rateizzazione più lunghi, dalle attuali 72 fino ad un massimo di 120 rate mensili, per saldare i debiti con l’amministrazione finanziaria. Lo prevedono le novità cointenute nella bozza del decreto legislativo per il riordino della riscossione, di attuazione della legge delega di riforma fiscale approvata in Consiglio dei ministri. Questa possibilità, prevista dal decreto predisposto dal viceministro all’economia Maurizio Leo, riguarda chi “documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà”, con modalità diverse per somme superiori o inferiori a 120mila euro. Per chi invece si limita solo a dichiarare di essere in temporanea obiettiva difficoltà e deve fino a 120mila euro, le rate aumentano progressivamente ogni biennio fino ad arrivare ad un massimo di 108 rate mensili dal 2029.

Fisco, cosa prevede la legge delega della riforma fiscale

Lo prevede la bozza dello schema di decreto legislativo sul riordino del sistema nazionale della riscossione atteso oggi in CdmLa norma pertanto distingue tra il contribuente che semplicemente “dichiara di versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà”; e quello che invece “documenta” la temporanea situazione di obiettiva difficoltà. Nel primo caso i piani di rateizzazione aumentano progressivamente ogni biennio, passando dalle attuali 72 rate mensili a 84 rate mensili per le richieste presentate nel 2025 e 2026; a 96 rate per le richieste presentate nel 2027 e 2028, fino ad arrivare a 108 rate mensili a decorrere dal primo gennaio 2029. Nel caso in cui invece il contribuente documenti la temporanea situazione di obiettiva difficoltà, per chi deve al Fisco più di 120mila euro, il piano di rateizzazione sale “fino ad un massimo di 120 rate mensili, indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta”.

Tregua fiscale

Per chi ha debiti fino a 120mila euro, invece, l’aumento delle rate è progressivo: da 85 ad un massimo di 120 rate mensili per le richieste presentate nel 2025 e 2026; da 97 ad un massimo di 120 rate mensili per gli anni 2027 e 2028; da 109 ad un massimo di 120 a decorrere dal primo gennaio 2029. Per documentare la sussistenza della temporanea situazione di obiettiva difficoltà si fa riferimento, per le persone fisiche e titolari di ditte individuali all’Isee, per gli altri “all’indice di liquidità e al rapporto tra debito da rateizzare e di quello residuo eventualmente già in rateizzazione e il valore della produzione”.

Le nuove norme scattano dal 2025

Le nuove norme scattano dal 2025: alle richieste di rateizzazione presentate fino al 31 dicembre 2024, infatti, si precisa nella norma, continuano ad applicarsi le attuali disposizioni. E’ previsto inoltre che il ministero dell’Economia e delle finanze effettui “il monitoraggio degli effetti” derivanti dalle nuove norme: in base agli esiti, il numero massimo di rate (108 dal 2029) per chi dichiara di versare in situazione di difficoltà con debiti sotto i 120mila euro “potrà essere aumentato fino a 120, per le richieste di dilazione presentate a decorrere dal primo gennaio 2031”. Le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione, “a decorrere dal 1 gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento” vengono “automaticamente discaricate” secondo quanto stabilito con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo lo schema: 

Per i debiti inferiori o pari a 120 mila euro, verrà concessa un’ulteriore dilazione dalle attuali 72 rate mensili, passando:
❑ nel 2025 e 2026, fino a 84 rate mensili;
❑ nel 2027 e 2028, fino a 96 rate mensili;
❑ nel 2029 e 2030, fino a 108 rate mensili;
❑ dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere 120 rate mensili.

Il ‘fisco amico’ passa anche dalla rateizzazione dei debiti tributari, dando la possibilità ai contribuenti di poter pagare, tutto, ma in tempi congrui. Il disegno di legge prevede poi anche una commissione ad hoc per trovare soluzioni per ridurre il numero delle cartelle non riscosse.  La commissione “procede all’analisi del magazzino” e successivamente relaziona al ministro dell’Economia “proponendogli le possibili soluzioni, da attuare con successivi provvedimenti legislativi, per conseguire il discarico di tutto o parte” del magazzino entro: il 31 dicembre 2025 per i carichi affidati dal 2000 al 2010, il 31 dicembre 2027 per quelli affidati dal 2011 al 2017 e il 31 dicembre 2031 per quelli dal 2028 al 2024.

Leo: “Rendere la riscossione veloce ed efficiente”

“Oggi il governo ha approvato in prima lettura il decreto sulla riscossione. Si tratta di un importante intervento su una materia complessa e delicata, che ha tre obiettivi: snellire l’attuale magazzino di debiti fiscali, attualmente a 1.200 miliardi”. E’ il commento del  viceministro dell’Economia Maurizio Leo al termine del Consiglio dei ministri. Attraverso il provvedimento si punta, inoltre, a ”evitare che in futuro se ne crei un altro della medesima entità; rendere la riscossione più veloce ed efficiente, in linea con i principali Paesi europei”.”Sono già dieci i decreti di attuazione della riforma fiscale presentati in Cdm, dei quali otto approvati in via definitiva- ha aggiunto- .Stiamo ridisegnando completamente l’architettura del fisco italiano, portando a termine una riforma che l’intera Nazione aspetta da mezzo secolo”.

 

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