25 aprile, l’Anpi arruola il papà di Ilaria Salis. Sarà sul palco di Porta San Paolo
Quest’anno le celebrazioni del 25 aprile potranno contare su un testimonial d’eccezione ‘perfetto’ alla narrazione. A Roma sul palco allestito a Porta San Paolo, dove si concluderà il corteo dell’Anpi, ci sarà anche Roberto Salis. Il papà di Ilaria, la nuova eroina della sinistra antifà, detenuta in Ungheria per aver pestato a sangue manifestanti di estrema destra, non ha resistito al richiamo dell’associazione nazionale partigiani. Abile, arruolato.
25 aprile, sul palco anche il papà di Ilaria Salis
L’annuncio grondante soddisfazione arriva dalla presidente provinciale dell’Anpi di Roma, Marina Pierlorenzi, il giorno dopo l’ufficializzazione della candidatura alle europee con Fratoianni e Bonelli della maestra-militante di Monza. “Ci saranno giovani, donne e uomini del mondo del lavoro, dello studio e del volontariato in un collegamento ideale e forte con i partigiani e le associazioni della Resistenza”. E, appunto, ci sarà anche il papà dell’ultima icona della sinistra radicale, strappata al Pd di Schlein che non è riuscita nell’intento di arruolare la militante antifà .
L’Anpi arruola l’eroina antifà in carcere a Budapest
Il messaggio è chiaro: nella passerella resistenziale in salsa anti-sovranista non poteva mancare la sfida al nemico numero uno, Viktor Orban, pericoloso sodale della premier Meloni. Nell’annunciare la scaletta della kermesse l’Anpi intona le solite parole d’ordine. Nel mirino “un’Europa in cui un governo illiberale tiene in carcere ed espone in catene una giovane donna senza che ancora le sia stato notificato il capo di imputazione. E il cui papà Roberto Salis, sarà con noi sul palco di Porta San Paolo”.
La gara a chi è più fedele alla resistenza
E giù con il solito racconto stereotipato della destra che strapazza la Costituzione e gli allarmi per il pericolo fascista alle porte. Ma non è tutto oro quello che luccica. Anche quest’anno la vigilia del 25 aprile è accompagnata da polemiche e divisioni interne alla sinistra, in una gara a chi interpreta più fedelmente la storia resistenziale, partigiana e antifascista. A infiammare più del passato le tifoserie la guerra in Medioriente con l’attacco di Hamas a Israele. Con la comunità ebraica in rivolta per il titolo della manifestazione “Cessate il fuoco ovunque” e i compagni pro Palestina che preparano la scenografia. A Milano, a pochi giorni dalla manifestazione nazionale, è scoppiata un’infuocata polemica tra la Brigata ebraica e l’Anpi per lo slogan scelto. Non sono bastate le rassicurazioni del sindaco Sala, alle prese con un grattacapo non da poco, la Brigata ebraica non sfilerà con il suo gonfalone.
La Brigata ebraica non sfilerà con il gonfalone
“Col presidente di Anpi e della Cgil avevamo deciso settimane fa in un senso. Ma visto che non stanno agli accordi e che ce lo comunicano in modo poco carino, noi come Comunità non ci saremo”. Così il presidente della Comunità ebraicadi Milano, Walker Meghnagi, sottolineando che chi andrà in piazza lo farà titolo individuale”. In una nota la Brigata ebraica fa sapere, però, che non rinuncerà a sfilare a Milano “per testimoniare i valori dell’antifascismo e della democrazia. “Il nostro – spiegano – sarà uno spezzone colorato e festoso, internazionale e inter-religioso, aperto a tante comunità e associazioni che vogliono marciare insieme a noi”. Una sorta di derby, insomma, con lo ‘spezzone’ della comunità ebraica aperto dallo striscione ‘autoprodotto’ che recita ‘Ora e sempre la democrazia si difende’.
A Roma è braccio di ferro con gli studenti palestinesi
A Roma si prevede un braccio di ferro, anche se la parola d’ordine ufficiale è inclusività, neanche a dirlo. “Non ci appassionano le polemiche di calcio: chi è escluso e chi entra in campo”, dicono dall’Anpi capitolina. “La piazza del 25 aprile a Roma è sempre stata aperta a tutte e tutti gli antifascisti e democratici. Tutti gli anni abbiamo invitato la Brigata Ebraica, ma sono ormai anni che non partecipa”. Peccato che il movimento degli studenti palestinesi, che scenderà in piazza con l’Anpi, fa sapere con toni minacciosi che non “tollererà simboli sionisti”. Il tutto all’insegna della pace, ça va sans dire.