“Anch’io sono Elly”. La leader Pd prepara i manifesti con la sua faccia. Ma per la sinistra è Meloni che “personalizza”
Udite udite: Giorgia Meloni personalizza la campagna per le europee. Vuole un referendum sul suo nome. E sul nome di battesimo. Che scandalo. Che “inganno” verso gli elettori (visto che lei a Strasburgo non andrà). E’ partita la litania subito dopo il comizio conclusivo della premier a Pescara. Litania sinistra, ovviamente. Del resto i comizi della premier creano sempre uno strascico polemico. Un sovrappiù di bile. Ora perché fa le facce, ora perché fa le vocine, ora perché osa alludere a Report, ora perché dice che il problema delle donne non è farsi chiamare “la presidenta”. E infine adesso perché si candida e chiede al suo popolo di scrivere sulla scheda il nome Giorgia, perché lei è una del popolo e il potere non l’ha cambiata.
Anche Elly Schlein si potrà chiamare Elly sulla scheda
Ma ciò che è davvero buffo è che anche Elly Schlein sta preparando i manifesti 6X3 con la sua faccia. Anche lei aggiungerà alla sua candidatura la specifica: Elena Ethel Schlein, detta Elly. Non vi sembra uguale? Sì lo è. Ma non per Repubblica che chiarisce ai lettori perplessi che se Meloni personalizza, Elly invece se ne guarda bene… Infatti il Pd è partito plurale e Elly non può dire, come ha fatto Meloni, “il Pd sono io”. Insomma anche avere una leader forte è diventata una “colpa” della destra. Lecito pensare, a questo punto, che siamo dinanzi a una classica replica della favola della volpe e dell’uva.
I comizi negli ospedali
Dunque torniamo a Elly, che dice anche lei “Io sono Elly” ma con un linguaggio politico differente. Loro sono sempre differenti, diversi, migliori, come ti sbagli? Infatti lei andrà a fare comizi negli ospedali. A parte il cattivo gusto di andare a fare propaganda in luoghi di sofferenza, qui c’è di mezzo del populismo, direbbe Fiorello. Ma il populismo, anch’esso, è appannaggio della destra cattiva. Eppure la Fondazione Gimbe, guidata da un acerrimo nemico del governo come Nino Cartabellotta, ha di recente certificato come dal 2010 al 2019 siano stati tagliati per la sanità 37 miliardi. Dov’erano quelli del Pd nel frattempo? Erano un po’ distratti. Salvo poi ritirare fuori la questione della sanità a poche settimane dal voto.
Schlein voleva il nome nel simbolo, ma è stata subito impallinata
Ma Elly non farà solo comizi nei pronto soccorso. C’è poi l’altro grande classico: le fabbriche. Ma sempre senza personalizzare, anche perché – scrive Repubblica – il Pd non è un partito “caserma”. Più banalmente: Elly ha provato a mettere il suo nome nel simbolo ed è stata impallinata nel giro di poche ore. Non un partito caserma, ma un partito di cecchini.
Anch’io sono Elly, anche se nessuno si è accorto!
Salve buona sera, leggendo i vostri appunti, mi viene subito in mente una cosa, se veramente l’onorevole Elly Schein vuole andare a fare campagna elettorale per le europee, negli ospedali, allora qualcuno per favore gli ricordi, che uno dei suoi uomini migliori, il senatore Nicola Zingaretti, ex presidente della regione Lazio, dove io sono residente, in due legislature, ha chiuso ben 10 ospedali, e ha lasciato un debito pari a 28 miliardi di euro, una manovra finanziaria. domanda, secondo l’onorevole Elly Schein con 28 miliardi di euro di debiti, negli ospedali della mia regione, ossia il Lazio le liste di attesa si sono accorciate o magari rischiano di allungarsi, vi prego fategli questa semplice domanda voi che potete, io non so come fare, altra constatazione visto che andra’ anche nelle fabbriche a fare campagna elettorale per le europee, fategli questa semplice domanda all’onorevole Elly Schein, di farsi consegnare una busta paga ai lavoratori delle fabbriche cosi vedra’ con i suoi occhi che con lo sgravio del cuneo contributivo del 7% fino ai redditi pari a 28000 euro, puo’ leggere anche lei che ogni lavoratore ha in busta paga, circa un 100, 110 120 euro di piu’ al mese, vi prego due semplici domande, cosi si rendera’ conto anche lei chi e’ che sta lontano dalla realta’ non e’ la, nostra Onorevole Presidentre del Consiglio Giorgia Meloni, ma lei ossia Elly Schein insieme a tutti quelli che pur di non vedere si mettono le fette di prosciutto davanti agli occhi, grazie
… anch’io sono Elly….la ruota di scorta di Giorgia