Attacco di Israele e Damasco, l’Iran “avvisa” gli Usa. A Gaza un raid di Tel Aviv uccide 7 operatori umanitari
La risposta all’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco “sarà dura”. Tensione altissima, in Medio Oriente, dopo il blitz di Israele sull’ambasciata iraniana in Siria in cui è morto l’80enne Mohamed Reza Zahedi, che guidava i 4 mila pasdaran impegnati a sostenere il regime di Bashar Al Assad e agiva come collegamento con Hezbollah. Con lui sono stati uccisi Hossein Aminullah, capo di Stato maggiore per Siria e Libano, e Haj Rahimi, comandante dell’ala palestinese. “Risponderemo all’attacco nello stesso modo, al momento giusto e nel luogo giusto”, ha aggiunto Theran, che ha fatto sapere di aver inviato “un messaggio” agli Usa in quanto principali sostenitori del “regime sionista”. “Questo crimine vigliacco non resterà senza risposta”, ha dichiarato in una nota il presidente iraniano, Ebrahim Raisi.
L’attacco all’ambasciata dell’Iran a Damasco
“Prendere di mira il consolato iraniano è una violazione delle norme internazionali e Israele dovrà sopportarne le ripercussioni”, ha affermato dal canto suo il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. “La comunità internazionale deve prendere una posizione ferma contro tali atti criminali”, ha aggiunto. Gli Stati Uniti hanno informato l’Iran di “non essere coinvolti” e di non essere stati messi al corrente da Israele del raid su un compound diplomatico a Damasco in cui è rimasto ucciso un importante generale dei Guardiani della Rivoluzione, Mohammad Reza Zahedi. Secondo il portale di notizie, un portavoce del consiglio di Sicurezza nazionale ha assicurato che gli Stati Uniti “non sono stati coinvolti nell’attacco e non ne erano stati messi a conoscenza”. Un alto funzionario americano ha precisato che gli Usa “hanno comunicato questo direttamente all’Iran”.