Bentoteca – Milano
Bentoteca
Via San Calocero, 3 – 20123 Milano
Tel. 340/8357453
Sito Internet: www.bentoteca.com
Tipologia: giapponese
Prezzi: menù degustazione 85€, piatti 10/34€, dolci 6/8€
Chiusura: Lunedì; dal Martedì al Giovedì a pranzo
OFFERTA
È ipnotico il movimento delle mani che formano la polpettina di riso e che tagliano il pesce in modo perfetto, grazie ai bellissimi coltelli, strumenti imprescindibili quando si parla di sushi. Le mani appartengono a Yoji Tokuyoshi, chef e titolare di questo locale che si è saputo trasformare in seguito alla pandemia e da pop-up diventare un ristorante permanente. Il menù si apre con un percorso degustazione a sorpresa al costo di 85€, per poi proseguire con la scelta à la carte che contiene anche dei piatti da condividere; plauso per la possibilità di ordinare anche le mezze porzioni per alcune pietanze. La melanzana tsukemono, con daikon e finocchi marinati sott’aceto e salsa al sesamo apre degnamente la nostra cena, regalandoci sapori acidi ben bilanciati tra loro. Il katsusando di lingua è un piatto che non può non essere assaggiato se si viene qui la prima volta: il sandwich, formato da morbido pane shokupan (una sorta di pan brioche morbidissimo), accoglie un gustoso pezzo di lingua fritta, arricchita da maionese verde, cavolo cappuccio e spinaci, in un’armonia di sapori che convince al primo morso. Scioglievole come burro il tonno dei nigiri che viene adagiato sulla polpettina di riso e spennellato con salsa di soia, mentre più complesso e altrettanto valido si è rivelato il rombo cotto al vapore, servito con burro alle alghe (un piccolo panetto adagiato sul pesce caldo che si scioglie lentamente), quenelle di crema alle cozze e grasso di wagyu affumicato, tenerumi e kummquatkosho (una salsa leggermente piccante), che ha donato al palato sfumature diverse. Si chiude alla grande con un dolce fuori carta: il gelato al sake con ciliegie spadellate sempre nel sake e crumble di mandorle e miso dalla nota sapida che ben si abbinava alla dolcezza del resto.
AMBIENTE
I posti al bancone sono tra quelli più ambiti, così si ha modo di assistere allo “spettacolo” dello chef mentre maneggia i suoi affilatissimi coltelli. Le due sale sono arredate con un’eleganza minimal, con tavoli “nudi”, bacchette di ordinanza e giusti bicchieri per il vino. Bellissima l’estetica dei piatti.
SERVIZIO
Professionale senza essere ingessato, puntuale e simpatico.
Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net