Foibe, sfregio del Comune di Roma: i viaggi del ricordo diventano un’iniziativa negazionista

11 Apr 2024 15:36 - di Adriana De Conto
foibe comune di Roma

“E’ davvero triste che il Comune di Roma trasformi i viaggi del ricordo, dedicati ai martiri delle foibe e agli italiani vittime dell’esodo dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia in un’iniziativa negazionista“. Era stato il senatore azzurro Maurizio Gasparri a mettere il dito nella piaga. Cos’ è accaduto in merito all’iniziativa che isituisce per legge la promozione dei  “Viaggi del ricordo nei luoghi delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata e nelle terre di origine degli esuli”? L’obiettivo di questa legge meritoria per gli studenti delle scuole secondarie si è trasformata in qualcos’altro di segno anti-italiano. La polemica riguarda il Comune di Roma. Gasparri è andato a sfogliare il programma.

Foibe, viaggi del Ricordo: due tappe “fuori tema” decise dal Comune di Roma

“Studenti e studentesse delle scuole superiori si muoveranno, tra l’8 e il 10 aprile, tra Trieste, Istria e Pola, riscoprendo la memoria come “elemento essenziale per contrastare fenomeni di intolleranza, xenofobia e fanatismo ideologico, per un’educazione volta alla pace e al rispetto dei diritti umani”: si legge infatti sul sito del Campidoglio. Ma entrando nel dettaglio del programma di viaggio si legge che durante il tour è  previsto anche un omaggio al monumento, a Basovizza, dei quattro terroristi del TIGR: la tristemente nota organizzazione terroristica slava che aveva come scopo quello di togliere l’ intera Venezia Giulia all’Italia per annetterla alla Yugoslavia. Rendere “omaggio” ai quattro terroristi responsabili di attentati dinamitardi e  incendiari contro gli italiani è troppo.

La provocazione: rendere omaggio a 4 terroristi del Tigr

L’organizzazione terroristica si rese colpevole di attacchi incendiari:  dal Faro della Vittoria alle scuole e agli asili della Lega Nazionale e dell’Italia Redenta, a istituzioni e giornali come il Popolo di Trieste dove fu ucciso il giornalista Guido Neri e furono gravemente ferite altre tre persone. Tigr è l’acronimo di Trst, Istra, Gorica, Rjeka, (cioè Trieste, Istria, Gorizia, Fiume): operava per annettere queste terre al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi diventato Jugoslavia. Precursori di Tito, in pratica, scrisse Roberto Menia sul Secolo d’Italia. “Non ci sono due Basovizza”, dice ora Roberto Menia.

Foibe, la provocazione: onorare i martiri italiani diventa un omaggio a chi fu anti-italiano

Ora, far rientrare nel viaggio del ricordo questa “tappa” non rientra nell’omaggio ai martiri italiani delle foibe e dell’esodo, anzi: “E’ triste” che una iniziativa meritevole cada in una sorta di “sfregio” all’italianità. Che è il senso dei viaggi istituiti. Eppure agli studenti, accanto a delle tappe dovute, si è deciso di affiancare momenti dedicati a chi con azioni terroristiche contribuì al massacro degli italiani. Vi sembra normale? Se Gasparri parla di una scelta vergognosa“, Federico Guidi, dirigente romano di FdI e nipote di esule Istriana parla a Libero di “una inaccettabile provocazione da parte dell’amministrazione di Roma Capitale targata PD”. Che con grande faccia tosta difende la scelta.

La faccia tosta di chi sostiene la bontà della scelta…

In una nota l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, e il Consigliere delegato a Edilizia Scolastica, Daniele Parrucci, tentano di giustificare l’omaggio ai quattro terroristi del Tigr, affermando che quei luoghi “non possono avere nulla di negazionistico: il Narodni Dom, storica sede delle associazioni slovene a Trieste, già visitata nel 2010 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; e il monumento a Basovizza dedicato agli sloveni antifacisti fucilati nel 1930. Luoghi che nel 2020 sono stati visitati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che venerdì prossimo sarà di nuovo a Trieste per ricevere una laurea honoris causa insieme all’ex presidente sloveno Borut Pahor, che lo accompagnò nel 2020”.

In realtà, sono luoghi che fanno riaffiorare una pagina buia e che ci siano andati Napolitano e Mattarella non cancella la scia di sangue di cui si macchiarono i  quattro terroristi slavi. Che furono riconosciuti colpevoli – lo ribadiamo- di una lunga serie di attentati: incendi a scuole e asili italiani, al faro della Vittoria ed alla sede del Popolo di Trieste.  In pratica, l’omaggio ai 2000 infoibati italiani innocenti di Basovizza è condizionato da una visita anche a quattro terroristi anti-italiani. Tutto ciò è assurdo e inconciliabile con l’idea dei viaggi del ricordo. Rimaniamo basiti che rappresentati del Campidoglio la buttino in caciara: confidando in chi non conosce la storia e derubricando le osservazioni di Gasparri e di Guidi in “sterili diatribe politiche, magari condizionate delle imminenti elezioni europee”.

Gli studenti non hanno seguito la visita nei due siti aggiunti

La solita propaganda rossa e un’offesa allamemoria italiana. Ricoprdiamo che le due tappe “fuori tema” non erano stato concordate con le associazioni degli esuli;  e che nel tardo pomeriggio di ieri il presidente dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Roma Donatella Schürzel ha tenuto a precisare al Tempo che «gli studenti e i membri delle associazioni non hanno seguito i rappresentanti capitolini nella visita ai due siti aggiunti all’ultimo senza condivisione».

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