Il futuro dell’Europa si gioca in Africa. E l’Italia col Piano Mattei assume un ruolo di avanguardia

27 Apr 2024 19:14 - di Riccardo Angelini
Piano mattei

Il Piano Mattei è uno dei pilastri del programma di governo. Così Mario Sechi ha introdotto il tema nel panel dedicato al nuovo rapporto tra Europa e Africa. Quale sia il contesto in cui si colloca questo ambizioso obiettivo del governo Meloni lo ha spiegato Federico Rampini: “Sull’Africa – ha detto – abbiamo una conoscenza generica. Si tratta di un continente strategico perché ha le risorse a noi necessarie per la transizione verso uno sviluppo ecosostenibile. Vi è anche un livello di imprenditorialità giovane e innovativa di cui abbiamo scarsa conoscenza. L’Africa ha bisogno più delle nostre imprese che della nostra carità e vi sono presenze rilevanti come quella della Cina, dell’India, dell’Arabia saudita e degli Emirati”.

L’Europa riconquisti centralità in Africa

“L’Italia ha fatto prima e meglio di altri quello che per anni l’Europa non ha fatto”, ha spiegato Carlo Fidanza, capo della delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, a proposito dell’iniziativa del governo di Giorgia Meloni per l’Africa denominata Piano Mattei. “Oggi – ha detto Fidanza – bisogna saldare il Piano Mattei a progetti dell’Ue facendo sì che grazie all’iniziativa italiana l’Europa riconquisti centralità in Africa”.

L’Ue non deve distrarsi sul futuro del continente africano

L’Europa sull’Africa è stata troppo distratta, ha detto nel suo intervento l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. “Ma l’Italia non ha ancora perso la sua scommessa e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dovrà continuare a “spingere” perché il Vecchio continente non si “distragga” di nuovo”. Secondo Descalzi, se c’è una “gara” per l’Africa, è “molto confusa” e “nessuno l’ha vinta”. Questo perché la gara la si fa per “costruire qualcosa” e in Africa finora “è stato costruito poco”. L’Europa, da parte sua, è stata “la più disattenta”, ma Meloni sta cercando “con grandissima tenacia” di riportare sull’Africa l’attenzione del continente. “Per ora ci sta riuscendo – ha osservato Descalzi – ma solo per il discorso dell’energia”.

Descalzi: col Piano Mattei si combatte la povertà

Secondo l’Ad di Eni, il patrimonio più importante dell’Africa è però l’agricoltura, che produce molto impiego e nella quale c’è “un potenziale immenso”. Il dirigente ha raccontato i progetti sui quali l’Eni è al lavoro per produrre olio vegetale, come in Kenya dove 40 mila ettari hanno già prodotto più di 85 mila posti di lavoro. “Il piano è di arrivare a un milione”, ha aggiunto Descalzi. L’obiettivo, secondo l’Ad di Eni, è di “andare a combattere la povertà”, principio che è compreso nel Piano Mattei per l’Africa.

Il lavoro che la Farnesina sta facendo per l’attuazione del Piano Mattei è stato illustrato nell’intervento del viceministro degli Affari esteri Edmondo Cirielli. La Farnesina ha dato “concretezza e sistematicità” all’idea “geniale” avuta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il Piano Mattei per l’Africa, e ha scelto alcuni “Paesi pilota” sulla base di interessi economici e geostrategici dell’Italia.

Cirielli: cosa sta facendo la Farnesina per il Piano Mattei

Sostenere determinati Paesi, ha spiegato Cirielli, significa anche “dare un segnare agli altri”. Secondo il viceministro, i fondi spesi in Africa e nel cosiddetto Sud globale “devono servire alla nostra economia e alle nostre aziende”, ma soprattutto “devono garantire un rapporto duraturo” come nel caso di Eni. Allo stesso modo, ha aggiunto Cirielli, si è deciso di privilegiare la cooperazione bilaterale rispetto a quella delegata. “Il mondo delle Nazioni Unite è ancora importante – ha spiegato – ma bisogna capire che l’Italia non e’ solo prona a fare il servo sciocco e pagare la spesa senza ottenere influenza”.

L’Italia si assume il ruolo di apripista per trainare l’Europa

L’ex ministro degli Interni Marco Minniti ha spiegato che nei prossimi 20 anni il futuro dell’Europa si giocherà in Africa. “I destini di questi due continenti sono strettamente intrecciati – ha detto Minniti – e questo già prima che scoppiassero due guerre, una nel cuore dell’Europa e una nel cuore del Mediterrano. L’Africa è cruciale – ha continuato – per lo squilibrio demografico e non dobbiamo dimenticare che l’Europa è in recessione demografica mentre in Africa c’è una crescita demografica esponenziale. Questi due punti vanno governati: non possiamo lasciare questo tipo di rapporto ai trafficanti di esseri  umani altrimenti consegniamo loro le chiavi delle nostre democrazie. Va fatta una scelta molto netta allora: implementare l’immigrazione legale mentre tutto ciò che è illegale va drammaticamente combattuto”. L’Africa è fondamentale anche per altre partite: quella economica e quella per la sicurezza. Quindi il Piano Mattei – ha concluso Minniti – è molto importante, perché con questa iniziativa l’Italia si assume il ruolo di fare da apripista.

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