Intelligenza artificiale, dal Cdm via libera al ddl: ecco cosa prevede. Butti: “Siamo i primi a legiferare”

23 Apr 2024 21:17 - di Viola Longo
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Il Cdm ha dato il via libera disegno di legge sull’Intelligenza artificiale. In questo modo il governo italiano è il primo a legiferare in materia. Il governo ha inoltre confermato lo stanziamento di un miliardo di euro annunciato a marzo. Anche in questo l’Italia si pone ai primi posti in Europa, condividendo il podio con Germania e Francia. La delega al coordinamento della strategia nazionale sull’Ia, che sarà aggiornata ogni due anni e che coprirà numerosissimi settori, dalla sanità alla giustizia, passando per i processi produttivi, è stata conferita al sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti.

Butti: “Siamo il primo governo a legiferare sull’Intelligenza artificiale”

Quello italiano ”è primo governo che legifera in materia intelligenza artificiale” e prevede ”un investimento di circa 1 miliardo con Cdp”, ha spiegato Butti, nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm. ”Il testo è compliance con quanto è stato votato dall’europarlamento” ed è ”molto atteso anche dai colleghi del G7 all’ultima ministeriale”. ”È un disegno di legge che definisce senza equivoci chi elabora la strategia” e ”definisce anche chi monitora, chi vigila e chi notifica e sanziona”.

Due agenzie, un unico coordinamento

L’AI Act, il regolamento europeo che disciplina la materia, ha previsto che ciascuno Stato membro si doti di un’Autorità nazionale per l’intelligenza artificiale, senza definire in modo rigido che tipo di ente avrà questa responsabilità. Il governo italiano ha scelto un sistema di governance “duale”: l’Acn, Agenzia per la cybersicurezza nazionale, guidata dal prefetto Bruno Frattasi, avrà il compito di vigilare sull’applicazione dell’Intelligenza artificiale, con poteri ispettivi e sanzionatori; l’Agid, Agenzia per l’Italia digitale, di cui Mario Nobile è direttore generale, si occuperà dell’esecuzione della strategia nazionale, di promuovere l’innovazione e lo sviluppo dell’Ia, e di definire le procedure e a esercitare le funzioni e i compiti in materia di valutazione, accreditamento e monitoraggio dei soggetti incaricati di verificare la conformità dei sistemi di intelligenza artificiale.

Urso: “Un miliardo di euro per il fondo innovazione”

“Il nostro Paese ha oltre 4 milioni di piccole e medie imprese che devono essere messe nelle condizioni di utilizzare a pieno” l’intelligenza artificiale, ”così sfidante per i loro processi produttivi”, ha sottolineato il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, spiegando che “il provvedimento approvato dal Cdm ”indirizza un miliardo di euro del fondo innovazione al venture capital gestito da Cassa depositi e prestiti”. ”Si tratta ovviamente delle prime risorse ancorché significative, e poi vedremo successivamente le ulteriori necessità”, ha aggiunto Urso, chiarendo che nel provvedimento ”è definito che l’obiettivo è quello di creare un mercato dell’intelligenza artificiale che sia aperto, equo e senza barriere all’ingresso. E inoltre quello di garantire a tutti l’accessibilità a dati che siano di alta qualità da utilizzare per sviluppare e allenare i sistemi applicativi di intelligenza artificiale”.

Le misure nel campo della giustizia: l’impegno contro fake e reati

Il ddl interviene tra l’altro nell’ordinamento giudiziario, in ambito civile, amministrativo e penale, delegando il governo ad adottare, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativi per regolamentare l’uso illecito dell’intelligenza artificiale. In particolare, saranno introdotti nuovi reati e nuovi strumenti cautelari per inibire la diffusione e rimuovere i contenuti generati illecitamente con l’aiuto di sistemi di intelligenza artificiale, nonché una nuova aggravante legata all’uso di Ia nel compimento di determinati reati. Il testo prevede che chiunque “cagiona un danno ingiusto” utilizzando sistemi di intelligenza artificiale sarà punito con una pena da 1 a 5 anni.

L’Intelligenza artificiale non sostituirà il lavoro dei magistrati

L’uso dell’Ia in campo penale è escluso, salvo per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro e per la ricerca. “È sempre riservata al magistrato la decisione sulla interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sulla adozione di ogni provvedimento”, in modo da escludere che sia un algoritmo a decidere della validità delle prove o della colpevolezza di qualcuno, come già immaginato. “Si è diffuso il pensiero che l’intelligenza artificiale possa sostituire l’attività dei giudici”, ma ai magistrati, ha sottolineato in conferenza stampa il ministro della Giustizia Carlo Nordio, “è sempre riservata la decisione finale, e senza sostituire l’intelligenza artificiale all’intelligenza umana”.

Il bollino per riconoscere i contenuti prodotti con l’Ia

Sul fronte della tutela degli utenti, dati personali e informazione, il ddl prevede che i contenuti generati o modificati dall’intelligenza artificiale, “alterati in modo tale da presentare come reali dati, fatti e informazioni che non lo sono” dovranno avere un bollino, un marchio visibile e riconoscibile con l’acronimo “Ia”. A meno che non si tratti di un programma manifestamente “creativo, satirico, artistico o fittizio, fatte salve le tutele per i diritti e le libertà dei terzi”. Gli autori potranno sempre, attraverso una procedura di opt-out, chiedere che le proprie opere non siano usate per addestrare l’intelligenza artificiale. Dunque, è tutelato il diritto d’autore. Restano salve le prerogative del Garante per la protezione dei dati personali e l’applicazione del Gdpr, il regolamento europeo per la protezione dei dati personali.

L’impiego in campo sanitario: il bilanciamento con la privacy

L’uso dell’intelligenza artificiale per prevenzione, diagnosi e cura di malattie, sviluppo di farmaci, terapie e tecnologie riabilitative, realizzazione di apparati medicali deve essere sempre comunicato all’interessato attraverso un’informativa che potrà essere pubblicata sul sito web del titolare del trattamento. L’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, progetterà e realizzerà la piattaforma di intelligenza artificiale per supporto alle finalità di cura e di assistenza territoriale, alimentata con i dati strettamente necessari per l’erogazione dei servizi. Attenzione specifica inoltre è riservata al contributo che l’Ia può dare al miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità.

L’Osservatorio per l’utilizzo in campo lavorativo

Il ddl istituisce presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali l’Osservatorio sull’adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro con il compito di definire una strategia sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo, monitorare l’impatto sul mercato del lavoro, identificare i settori lavorativi maggiormente interessati da questa rivoluzione tecnologica. Il “carve-out” su sicurezza e difesa nazionale. Come nel caso dell’executive order americano e dell’AI Act europeo, le questioni di sicurezza nazionale e difesa, e le attività svolte dalle forze armate e dalle forze di polizia in questi ambiti, sono escluse dall’ambito applicativo del ddl.

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