Le ultime ore di vita di Platone e la sua sepoltura: le sensazionali rivelazioni dei papiri di Ercolano decifrati dalla tecnologia
Febbricitante e irritato dalla musica: sarebbero state vissute così da Platone le sue ultime ore di vita. Ce lo dice l’ultima ricostruzione emersa dalle rivelazioni desunte dai Papiri di Ercolano, bruciati dall’eruzione del Vesuvio del 79 d. C., contenenti anche la Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara (110-dopo il 40 a.C.). Per la prima volta, infatti, i nuovi brani appena decifrati dei manufatti sopravvissuti alla lava svelano non solo l’inedita sequenza di oltre duemila anni fa. Immagini che ritrarrebbero il filosofo greco in punto di morte (ma abbastanza lucido da criticare la musica di una donna originaria della Tracia che suona per lui il flauto). Ma consentono anche di ridatare e localizzare altri eventi…
Platone, dai Papiri di Ercolano riletti con il ricorso alla tecnologia, nuove sorprendenti verità
Per la prima volta, infatti, è possibile per esempio localizzare addirittura con esattezza il luogo di sepoltura del pensatore dell’antichità. Sepoltura che sarebbe avvenuta nell’Accademia di Atene nel giardino a lui riservato, vicino al cosiddetto Mueseion, o sacello sacro alle Muse. Sì perché per la prima volta, oltre 1000 parole, nuove o diversamente lette, del papiro contenente la Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara (110-dopo il 40 a.C.) – corrispondenti al 30% del testo – aprono a nuove e più particolareggiate ricostruzioni storiche e archeologiche. E tutto grazie allo “sguardo” tecnologico di innovative metodologie di studio, adoperate nell’ambito del progetto GreekSchools, di cui a Napoli, presso la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, si è presentato nei giorni scorsi lo stato dell’avanzamento della ricerca.
La descrizione delle sue ultime ore di vita e l’indicazione del luogo esatto della sepoltura
E allora, si riparte dall’opera di Filodemo di Gadara, fondamentale per la storia della filosofia greca, soprattutto di Platone e della scuola accademica. Tra le più importanti novità, si legge dunque che Platone fu sepolto nel giardino a lui riservato (un’area privata destinata alla scuola platonica) dell’Accademia ad Atene, vicino al cosiddetto Museion o sacello sacro alle Muse. Finora era solo noto che egli era sepolto genericamente nell’Accademia.
La sua vendita come schiavo: date e acquisizione rivedute e corrette
Non solo. Sempre a proposito del grande filosofo greco emerge che egli fu venduto come schiavo sull’isola di Egina già forse nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, in alternativa nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate. Fino ad ora si era creduto che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa. E ancora. In un altro passaggio, in un dialogo tra personaggi, Platone si esprime in modo sprezzante sulle capacità musicali e ritmiche di una musicista barbara originaria della Tracia.
Platone e i Papiri di Ercolano: un lavoro esegetico sulle fonti alla base della rilettura storica
In formazioni, riletture e analisi esegetiche e storico-archeologiche che rientrano in un ampio lavoro di lettura e rilettura dei testi in oggetto. In base al quale «alcune integrazioni precedenti sono state sostituite. Alcuni passaggi precedentemente frammentari sono stati integrati, o riletti», ha spiegato Kilian Fleischer, l’editore di questo prezioso papiro nell’ambito del progetto GreekSchools. Il quale poi ha anche aggiunto: «L’aumento del testo corrisponde all’incirca alla scoperta di dieci nuovi frammenti di papiro di media grandezza. Le nuove letture attingono spesso a fatti nuovi e concreti sull’Accademia di Platone. Sulla letteratura ellenistica. Su Filodemo di Gadara e la storia antica in generale».