L’intervento. De Santis: “Oltre le percentuali e le nostalgie, la Lega al Sud esiste: è giovane e preparata”

19 Apr 2024 12:31 - di Francesco De Santis*

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

Gentile direttore,

sono settimane che assistiamo alle dubbie analisi che tanti colleghi suoi (giornalisti) e miei (amministratori e politici) stanno facendo sulla storia della Lega e su noi militanti. Fiumi di inchiostro consumati per raccontare una realtà che tale non è. Voglio farla breve: la Lega al centro-sud esiste, è strutturata, è fatta di gente seria, onesta, preparata. Militanti coraggiosi della prima ora, amministratori eletti nelle fila leghiste, dirigenti di partito che hanno creduto in Matteo Salvini e soprattutto in quell’idea di futuro autonomista e identitario, per una politica nuova.

La Lega dura e pura nel centro-sud ha però una caratteristica principale: è giovane, giovanissima. Siamo in tanti, e siamo gli stessi dal 2015. Ragazzi che hanno creduto, come me, nel progetto salviniano quando parlarne nelle nostre regioni non sempre è stato semplice. Penso a Fabio Romito, giovane fuoriclasse della politica barese, leghista e candidato a Sindaco per il capoluogo pugliese. Penso ai tanti ragazzi candidati alle Amministrative di giugno, alla giovane eurodeputata Maria Veronica Rossi, penso ai rappresentanti nelle Università, ai consiglieri comunali e agli assessori eletti con la Lega di Matteo Salvini. Un’onda silenziosa che ha travolto in questi anni la politica del Sud Italia, un modo nuovo di interpretare il servizio alla comunità con impegno e onestà, unendo le idee all’azione sul territorio.

E lo scrivo, mi creda, per una questione di orgoglio. Rappresento, come Vice Segretario nazionale della Lega Giovani, l’esempio di quanto questo partito abbia investito davvero sulla nostra generazione. Mi ha dato la possibilità di essere eletto, a vent’anni, Consigliere Comunale a L’Aquila, a ventitré Consigliere Provinciale e a venticinque mi ha scelto come assessore all’urbanistica nel capoluogo d’Abruzzo. Tanti anni di impegno, da quella prima tessera nel 2015 e quella prima Pontida nel 2016, con cento bandiere diverse, tante culture ed un solo nuovo movimento, un solo nuovo leader: Matteo Salvini. Sono passati ormai quasi dieci anni ma la gioventù leghista al Sud è cresciuta e sta diventando, nelle segreterie regionali e provinciali, la nuova classe dirigente, strutturata e seria, della Lega. Quando abbiamo scelto di impegnarci al fianco di Matteo Salvini lo abbiamo fatto pensando al nostro futuro, a quello dell’Italia e di un’Europa che vogliamo cambiare, e continueremo a farlo fregandocene delle percentuali o delle nostalgie di qualche ex politico deluso nelle proprie aspettative di carriera. Noi vogliamo fare la rivoluzione dalle periferie alle scuole e lo stiamo facendo con impegno e costanza fuori e dentro le istituzioni di cui ci onoriamo di far parte.

Ultima cosa: un appello ai suoi colleghi. Raccontate la vostra verità, ma fatelo senza ignorare l’esistenza di una classe dirigente giovane e coraggiosa. Non saremo migliaia, ma le rivoluzioni le fanno sempre in pochi e con le idee solide. Idee che hanno radici profonde e in cui non smetteremo mai di credere.

 

*Vice Segretario Federale Lega Giovani,
Assessore Urbanistica ed Edilizia Comune dell’Aquila,
Portavoce Lega Abruzzo

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