L’intervista. Gemmato: il “modello” Emiliano al tramonto, fanno le vittime ma sono i carnefici della Puglia

4 Apr 2024 15:48 - di Vittoria Belmonte

Ma quale modello, ma quale rinascita, ma quale primavera: in Puglia e a Bari ogni giorno ha la sua pena. Oggi in primo piano c’è l’indagine per compravendita di voti che coinvolge un’assessore della giunta Emiliano. Anita Maurodinoia, assessore regionale del Partito Democratico in Puglia, era stata anche la prima degli eletti al consiglio comunale di Bari. “Ad Antonio Decaroannota Il Giornale – aveva portato in dote 6.234 voti. L’anno dopo alle regionali a Michele Emiliano ha portato 20 mila voti. E lui per ricambiare l’ha nominata assessore regionale ai Trasporti.

Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute e coordinatore di FdI in Puglia, sottolinea che “il modello Emiliano si evidenzia in tutta la sua vacuità e pericolosità”. E aggiunge: “Le cronache ci raccontano di un’acquisizione del consenso legate a corruzione e clientele e in alcuni casi alla malavita organizzata”.

Non è Michele Emiliano dunque il personaggio che ha fatto pulizia in Puglia?

I campioni dell’antimafia devono rispondere ad alcuni parametri. Uno di questi è quello di non scendere a patti con la malavita e questa cosa non è avvenuta per stessa ammissione di Emiliano quando ha raccontato del suo incontro con la sorella del boss Capriati.

Schlein ha presentato la candidatura alle europee di Decaro come quella di uno dei più bravi sindaci d’Italia…

Bisogna sottolineare che Decaro e Emiliano non sono due figure distinte. I due sono un unicum. Decaro è allievo di Emiliano e insieme hanno sempre gestito i momenti della vita politica pugliese, quelli belli e quelli difficili. Emiliano sceglie Decaro come suo successore. Il centrosinistra pugliese e barese in particolare si incardina su queste due figure.

Schlein ha avuto troppa fretta nel fare di Decaro un campione della sinistra?

Il suo è stato un passo avventato. Anche perché sconfessa quanto la magistratura dice in merita all’inchiesta sulla mafia barese che ha portato a 130 arresti. Il Comune secondo i magistrati non è stato in grado di non farsi permeare dalla criminalità in particolare sulla vicenda della municipalizzata dei Trasporti di Bari al centro anch’essa dell’inchiesta per presunte infiltrazioni mafiose. Ciò non vuol dire che Decaro era colluso ma sicuramente che è stato incapace di controllare. Parliamo di “culpa in vigilando”.

Eppure la sinistra si è sentita vittima, al centro di un attacco del governo, e ha recitato bene la parte… 

Si atteggiano a vittime ma sono loro i carnefici della città di Bari e della regione Puglia. Oggi abbiamo uno dei portatori di voti di Emiliano accusato di pagare i consensi. Una situazione incresciosa che è sotto gli occhi dell’opinione pubblica. Ci hanno accusato di voler vincere a tavolino le elezioni a Bari. Un’accusa che rimandiamo al mittente. E’ evidente che la mafia non è stata sconfitta a Bari e in Puglia e noi abbiamo solo partecipato al ministro Piantedosi la nostra preoccupazione. Non compete a noi promuovere lo scioglimento ma vediamo che di giorno in giorno la situazione peggiora. Ultimo caso: l’omicidio del nipote del boss Capriati. La famiglia cioè cui Emiliano si è rivolto per la protezione di Decaro. Episodio su cui abbiamo avuto otto versioni diverse…

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