L’intervista. Lisei: “A TeleMeloni non ci crede neanche la sinistra. Sulla par condicio il solito polverone strumentale”
“Se ci credono davvero? Non credo che possano crederci davvero. Credo che sia una messa in scena e che siano perfettamente consapevoli del fatto che non esiste alcuna TeleMeloni. Penso piuttosto che credano che ripetere una bugia tante e tante volte possa trasformarla in verità”. Marco Lisei, senatore di FdI, è membro della Commissione di Vigilanza Rai. Lo raggiungiamo telefonicamente mentre la sinistra strepita di “regime mediatico” e “deriva orbaniana” per la delibera sulla par condicio votata ieri sera.
Senatore, la delibera che avete votato stravolge le regole della par condicio precedente?
Assolutamente no. Di fatto ripropone le stesse regole che c’erano anche in passato e in particolare che vigevano nel 2019 con il governo Conte, ovvero che gli spazi di comunicazione istituzionale del governo non vengono computati nella par condicio, perché il governo ha il dovere e il diritto di informare i cittadini su quello che sta facendo. Non vedo francamente dove sia il regime mediatico. Ricordo peraltro che esistono delle leggi nazionali che disciplinano la materia, tanto è vero che le abbiamo anche richiamate all’interno della delibera.
A questo proposito, la Vigilanza ha il potere di modificare la legge sulla par condicio?
No, appunto. La Commissione di vigilanza non ha il potere di modificarla. Quindi, chi parla di modifica della par condicio o mente o è ignorante. La Vigilanza fa semplicemente un regolamento per il Servizio Pubblico, e lo abbiamo fatto ripetendo le cose del passato, l’unica novità accolta è la divisione delle fasce orarie inserita da Agcom. Il resto sono speculazioni e fantasticherie.
Allora perché tanta agitazione a sinistra?
Intanto perché la sinistra ha bisogno di coprire i suoi problemi, a partire da quello che sta avvenendo a Bari e in Piemonte, e lo fa come sempre con la strumentalizzazione di questo o quel tema. Poi perché purtroppo non ha ancora accettato di aver perso le elezioni e quindi ritiene che le regole che andavano bene quando governavano loro non possano andare più bene ora che governa il centrodestra. Vorrebbero imbavagliare la libera informazione, la libera stampa e il diritto dei cittadini di essere informati su cosa fa il governo.
Dicono che questo è quello che vogliono fare maggioranza e governo. Anzi, già stanno facendo, trasformando la tv pubblica in TeleMeloni…
Il problema è che con questa rappresentazione che loro stanno dando della Rai di fatto stanno danneggiando l’immagine del servizio pubblico e stanno mettendo in discussione la professionalità di tanti giornalisti e professionisti, di qualsiasi orientamento politico, che dentro la Rai ci lavorano con estrema serietà e competenza.
Sulla par condicio sono emerse differenze di vedute anche nella maggioranza. C’è stata una spaccatura?
Come sempre le divisioni esistono solo nella fantasia o nelle speranze della sinistra. Le divisioni si misurano nei voti e la maggioranza anche sulla delibera sulla par condicio ha votato compatta, così come finora ha votato in maniera compatta qualsiasi provvedimento. Sono le opposizioni che votano continuamente in disaccordo l’una con l’altra e litigano in continuazione sulla stampa nazionale perché incapaci di fare una sintesi.