Lotta al crimine, Nordio, Colosimo e Delmastro concordi: dal governo misure senza precedenti
“Noi siamo garantisti e lo decliniamo nell’enfatizzazione della presunzione d’innocenza prima del processo e la certezza delle pena dopo” perché in Italia “si entra in prigione prima del processo da innocenti e si esce dopo la condanna quando si è colpevoli conclamati, anomalia a cui cercheremo di rimediare”. A illustrare il paradosso è il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dal palco della Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia e Pescara intervenendo al panel “L’Italia avanguardia nella lotta al crimine – Riforme della giustizia e contrasto alla criminalità: l’Italia è un modello per l’Europa”.
Nordio sulla lotta al crimine: la giustizia lenta ci costa 3 punti di Pil
Parlando delle iniziative del governo il Guardasigilli ha ricordato che la “lentezza della nostra giustizia ci costa dai due ai tre punti di Pil, sia per quanto riguarda la giustizia civile che per quella penale. C’è una sproporzione perché c’è sproporzione tra i mezzi che abbiamo e i fini che ci proponiamo”. Contro la lentezza nel campo civile, Nordio ha spiegato che la soluzione sta nella “mediazione” come avviene “in tutti Paesi democratici dove si punta ad una composizione preventiva delle lite”.
Delmastro: la ‘ndrangheta con la pandemia ha brindato
Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove ha infiammato la platea ricordando le fake news contro il governo e tornando sulla bagarre della sinistra in favore dell’anarchico Cospito. E per l’occasione è tornato a ribadire la posizione di FdI nella lotta alla criminalità organizzata: “Se entri da mafioso rimani in carcere a vita fino a quando non ti cambiamo il sangue, finché non collabori, finché non diventi uno strumento dello Stato contro la criminalità organizzata”.
Altro aspetto su cui il viceministro ha insistito, i beni confiscati alla mafia. Quando lo Stato trionfa non può perdere la scommessa sui beni confiscati. Lo Stato, in una cornice di legalità, è sempre più forte della criminalità organizzata”.
Il video integrale del panel di Pescara
“C’è stato un momento – ha ricordato ancora Delmastro – in cui la ‘ndrangheta è riuscita a comprare fette di economia di nord, centro e sud. In quel momento governava Conte, nel quadro della pandemia. In quel momento le loro preoccupazioni erano tre commercianti, a cui avevano chiuso le attività. Quando FdI lanciava l’allarme sulle infiltrazioni mafiose. Quella operazione, involontariamente, ha danneggiato l’Italia. Ma tutte queste verità le andremo a scoprire con la Commissione Covid”.
Colosimo: “Il voto di scambio un abominio per chi fa politica”
“Non indietreggiamo, non ci scordiamo da dove arriviamo. Anche se fosse nostro fratello, se ha sbagliato non ha posto accanto a noi”, dice la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo. “Il voto di scambio è una forma, la più alta, di tradimento della volontà popolare. E’ inaccettabile ed è semplicemente un abominio per chi fa politica”.
Niente lezioni sulla lotta al crimine della sinistra
“Chi ha a cuore la patria – dice l’esponente di FdI – sceglie i propri compagni di viaggio con ancora più rigore di quanto fatto finora. Con le misure che abbiamo messo in campo contro la criminalità organizzata non si può tentennare”, dice ancora Colosimo “ribadendo che bisognerebbe smettere di pensare che alcuni possano fare lezioni ad altri”. E ogni riferimento alla sinistra non è puramente casuale.