Made in Italy, vittoria del governo. Clamoroso dietrofront di Stellantis: no alla “Milano” polacca…
Solo qualche giorno fa, alle rimostranze del ministro Urso che intimava a Stellantis di non produrre in Polonia auto col “sounding” italiano, come il nuovo Suv “Milano”, l’house organ degli Elkann, “Repubblica“, lo attaccava con un pezzettino ironico nel quale faceva notare che le vetture non sono provoloni da proteggere anche nel marchio. Oggi l’annuncio, che sa di clamoroso dietrofront da parte del gruppo automobilistico che da mesi ha ingaggiato un braccio di ferro col governo: Alfa Romeo “Milano” cambia nome, si chiamerà Alfa Romeo “Junior”. Ad annunciarlo il ceo del brand, Jean-Philippe Imparato, dopo le polemiche sollevate all’indomani del lancio della vettura dal ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo cui per legge non si può chiamare “Milano” un’auto prodotta in Polonia.
Stellantis cede al governo: la “Milano” polacca cambia nome
Il nome Milano cambierà non solo in Italia ma in tutto il mondo. Stellantis, ovviamente, non ammette la gaffe e il dietrofront. “Il nome ‘Milano’, tra i favoriti dal pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910 – ha spiegato Imparato – pur ritenendo che il nome ‘Milano’ rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo ha deciso di cambiare il nome da Milano a Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”. Da Palazzo Chigi filtra una “grande soddisfazione” per la decisione di Alfa Romeo di non dare il nome di una città italiana a “un’auto prodotta in Polonia, da una casa che ha la maggior parte dei propri interessi ormai fuori dall’Italia”.
Fratelli d’Italia: “Una vittoria del governo Meloni”
Soddisfazione anche da Fratelli d’Italia: “La notizia che Stellantis non chiamerà Milano il suv prodotto in Polonia, rappresenta una vittoria del governo Meloni che dal giorno del suo insediamento sta portando avanti una battaglia per la tutela e il rilancio del Made in Italy e più in generale dell’italianità. E senza dubbio acquista un valore particolare il fatto che questo annuncio sia avvenuto nella giornata nazionale del Made in Italy, voluta proprio dal governo Meloni. Dalla politica estera all’economia, dalla cultura all’industria, l’Italia giorno dopo giorno grazie a questo governo sta rafforzando la sua centralità. Se prima eravamo terra di conquista, relegati a un ruolo periferico, adesso con questo governo possiamo rivendicare uno spazio sempre più strategico. In linea con quanto Fratelli d’Italia aveva promesso in campagna elettorale”, dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.
“È una vittoria del governo Meloni, un grande successo della politica della fermezza portata avanti dal nostro esecutivo. E una buona notizia che arriva proprio nella giornata in cui celebriamo il Made in Italy. Fratelli d’Italia si è sempre battuta contro le bieche imitazioni dei brand italiani, scimmiottamenti che traggono in inganno i consumatori”, dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, presidente della commissione Industri di Palazzo Madama.