Medio Oriente, la controproposta di tregua sul tavolo di Hamas. I media israeliani: ultima chiamata prima di Rafah
Hamas ha ricevuto la risposta ufficiale di Israele alla sua ultima proposta di tregua e “la studierà” prima di rispondere a sua volta. Lo ha affermato il vice capo del braccio politico di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, che attualmente si trova in Qatar. Intanto il lavoro diplomatico prosegue anche su altri tavoli: la crisi nella Striscia di Gaza sarà al centro dei colloqui tra esponenti arabi ed il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che si terranno a margine del World Economic Forum (Wef) in programma a Riad domenica e lunedì. E mentre trapela che per Tel Aviv questo è l’ultimo momento utile per un accordo prima dell’operazione a Rafah, Israele si trova alle prese con altre possibili e date per imminenti dimissioni eccellenti, quelle del capo di Stato Maggiore dell’esercito, Herzi Halevy.
La controproposta di tregua di Israele allo studio di Hamas
“Hamas ha ricevuto la risposta ufficiale dell’occupazione sionista alla proposta presentata ai mediatori egiziano e del Qatar il 13 aprile”, ha dichiarato in una nota Khalil al-Hayya. Dopo più di sei mesi di guerra a Gaza, i negoziati rimangono in una fase di stallo, con Hamas che insistere nel chiedere che qualsiasi intesa si trovi debba mettere fine alle ostilità.
I media israeliani: “Ultimo momento utile per un accordo prima dell’operazione a Rafah”
Secondo quanto riportato dall’emittente Channel 12, che ha citato una fonte israeliana, Tel Aviv considera il tempo per arrivare a un accordo ormai al capolinea. Se non sarà raggiunto, è trapelato, Israele darà il via alla sua operazione di terra a Rafah. Il messaggio sarebbe stato fatto arrivare con chiarezza agli interlocutori egiziani – e per il loro tramite al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar – durante i colloqui tra i negoziatori israeliani per gli ostaggi e una delegazione di mediatori egiziani in visita nel Paese. Le fonti hanno confermato che Israele è disposto ad accettare la liberazione di un numero di ostaggi inferiore ai 40 proposti in precedenza, ma anche che non accetterà la liberazione di soli 20 ostaggi, come Hamas avrebbe suggerito in recenti contatti indiretti.
Tel Aviv pronta ad accettare meno di 40 ostaggi
Israele ritiene che Hamas detenga 33 ostaggi che rientrano nella designazione di ostaggi ‘umanitari’, donne, bambini, uomini di età superiore ai 50 anni e malati – e insiste affinché vengano tutti liberati. La fonte non ha precisato se questa sarebbe la prima fase di un accordo più ampio per tutti gli ostaggi, né la durata della tregua proposta e ha aggiunto che l’Idf, la forza di difesa israeliana, ha completato tutti i suoi preparativi per un’operazione a Rafah e che numerose fonti dell’establishment della difesa ritengono che “il tempo stia per scadere” per gli ostaggi, che essi devono essere la “priorità assoluta” e che l’Idf può riprendere i combattimenti in qualsiasi momento se fosse necessario fare una pausa per concordare e portare a termine un accordo sugli ostaggi.