Meglio il carcere che il Pd? Il retroscena che imbarazza la Schlein: è stata la Salis a dire “no”

4 Apr 2024 9:11 - di Lucio Meo

“Ho letto elucubrazioni su trattative: non c’è nessuna trattativa, ho voluto incontrare il padre di Ilaria Salis per discutere con lui come possiamo riuscire a togliere una cittadina italiana da questa situazione umiliante”, aveva spiegato ieri Elly Schlein, a “Porta a Porta“, facendo così cadere l’ipotesi di una discesa in campo della militante dell’ultrasinistra ma senza spiegare chi avrebbe detto “no” e a chi. E’ stato il Pd a frenare sulla candidatura della professoressa antifascista a processo in Ungheria o la diretta interessata a rifiutare sdegnosamente l’offerta della segretaria? Secondo Il Foglio, la seconda ipotesi…

Schlein incassa anche il no di Ilaria Salis

“La svolta è arrivata ieri prima di pranzo quando Elly Schlein ha incontrato il padre dell’insegnante italiana reclusa da 13 mesi in Ungheria con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra. La segretaria del Pd – all’oscuro di tutto il partito che non l’ha presa benissimo – ha visto Roberto Salis, che il giorno prima si era sfogato con il Foglio per come era stata male gestita la faccenda della candidatura della figlia, lasciata in pasto alle correnti dem senza nemmeno una telefonata di sondaggio da parte della segretaria. La quale alla fine ha battuto un colpo…”, ha scritto oggi il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, che poi ha svelato: “Durante l’incontro, come raccontano diverse fonti, Roberto Salis ha tolto dal campo la candidatura di Ilaria. Per una questione di metodo, ma anche pare di merito. In quanto la donna, che viene dai movimenti di estrema sinistra, non avrebbe in animo di correre da indipendente con la casacca del Pd, partito che non la rappresenta. Meglio 13 mesi di carcere che finire nelle liste dem? Se non fosse una storia serissima si potrebbe anche osare questa provocazione. E comunque in serata Schlein è stata costretta a fare retromarcia, in maniera abbastanza clamorosa…”.

L’obiettivo di farla uscire dal carcere ungherese

Schlein, a sorpresa, ieri aveva detto poco sulla Salis: “Ho voluto incontrare il padre  per discutere su come possiamo aiutare a togliere Ilaria dalla situazione inaccettabile in cui si trova”. Ed è proprio questa la ratio di una sua possibile candidatura, che qualcuno sottolinea in Transatlantico: “sottrarla alla detenzione ungherese”. Sulla questione, però, non tutti sono d’accordo nel Pd. E neanche la diretta interessata, che non è proprio un dettaglio marginale.

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