Puglia, mazzette rosse: nuova retata tra i “delfini” di Emiliano. In manette l’ex assessore Pisicchio
Si abbatte un’altra bufera sulla sinistra pugliese, dopo gli scandali dei giorni scorsi che hanno portato, accanto ai provvedimenti giudiziari, anche alla rottura politica tra i Dem e il M5s sulle candidature a Bari. Anche stavolta i giudici vanno a pescare nel cerchio magico del presidente Emiliano, già nella bufera per le “trattative” con i parenti dei boss svelate da lui stesso nei comizi a sostegno di Decaro. Il presidente dell’Arti (Agenzia regionale pugliese per la tecnologia e l’innovazione ) Alfonsino Pisicchio, ex assessore regionale della precedente giunta Emiliano e suo fratello Enzo Roberto, sono stati arrestati e sottoposti ai domiciliari da militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 7 persone (una in carcere, 4 ai domiciliari, 2 destinatarie del divieto di esercitare le attività professionali per 12 mesi), emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica. Pisicchio, barese, è stato assessore regionale all’Urbanistica nella precedente legislatura, e non è stato rieletto consigliere regionale nel 202
Puglia, Pd nella bufera: Emiliano vacilla, in manette Alfonsino Pisicchio
Nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Alfonsino Pisicchio, leader di una lista civica di sinistra, sono indagate, a vario titolo, per le ipotesi delittuose di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. È in corso il sequestro dei beni nella disponibilità di due degli indagati per un valore complessivo di circa 800.000 euro.
L’operazione costituisce l’epilogo di un’indagine, coordinata dall’ufficio giudiziario e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, scaturita da alcune dichiarazioni rese da un dirigente pubblico, e condotta mediante il ricorso a indagini tecniche, analisi dei tabulati telefonici, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni, riscontri documentali, escussioni in atti e accertamenti patrimoniali. E’ stato così acquisito un grave quadro indiziario in ordine alla commissione di diversi reati contro la Pubblica Amministrazione, il patrimonio, la fede pubblica e nel settore tributario.
La presunta corruzione dei funzionari
In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip, è emersa la predisposizione da parte di un broker assicurativo, in concorso con altri, di polizze fideiussorie false, successivamente prodotte agli uffici regionali, a beneficio di numerosi imprenditori che chiedevano l’autorizzazione allo svolgimento di attività estrattiva nelle cave. In tale contesto, sarebbe emerso l’utilizzo di polizze false, da parte di altre due società, in procedimenti amministrativi funzionali a ottenere finanziamenti, erogati dalla Regione Puglia, nell’ambito di programmi di investimento e di agevolazioni alle imprese. Sarebbe, inoltre, stata turbata la gara d’appalto bandita dal Comune di Bari per l’affidamento delle attività di supporto alla gestione e riscossione volontaria e coattiva della Tarsu/Tares/Tari, Ici/Imu, aggiudicata nel settembre del 2019, con importo a base d’asta di 5.526.950 euro. Sarebbero emerse condotte corruttive, da parte di da pubblici ufficiali in concorso con soggetti privati, funzionali a favorire un Raggruppamento temporaneo d’imprese, risultato poi vincitore.
Un bando cucito ad arte…
Più in dettaglio, il Rup (responsabile unico del procedimento) avrebbe curato la predisposizione del bando confezionandolo ad arte in modo da attribuire un minor peso all’offerta economica rispetto a quella tecnica, ricevendo in cambio da un imprenditore barese l’utilità rappresentata dall’assunzione della moglie. Inoltre, un componente della commissione di gara avrebbe ottenuto una analoga promessa per il figlio con l’intermediazione dei fratelli Pisicchio, a loro volta destinatari di ulteriori utilità dallo stesso imprenditore (denaro, assunzioni, promesse di assunzioni ed il finanziamento illecito al partito) per l’opera di intermediazione svolta consistita, tra l’altro, nell’assicurare ed agevolare lo scambio di informazioni sensibili sulla procedura. Pisicchio, con un lungo passato in politica come consigliere al Comune e alla Provincia di Bari (anche assessore) e poi alla regione Puglia come consigliere e assessore, peraltro nominato da poche settimane, si era dimesso questo pomeriggio dall’Arti. La Giunta regionale, sempre nel pomeriggio ha nominato commissario straordinario dell’agenzia l’ingegner Cosimo Elefante, dirigente regionale, Rtd (Responsabile della transizione al digitale) della Regione.
Lascia anche il presidente del gruppo “Con Emiliano”
Il presidente del gruppo ‘Con Emiliano’ alla Regione Puglia, ispirato alla figura del presidente della Regione Michele Emiliano, Giuseppe Tupputi si è dimesso oggi dalla carica.,” “In questo momento politico – spiega – è fondamentale fermarsi per fare delle riflessioni nell’interesse di tutti. Ritengo questo passo indietro necessario per affrontare nel modo migliore le sfide che attendono il futuro della nostra Regione. Mi auguro che la mia decisione – conclude – possa servire da esempio e si proceda con l’azzeramento di tutti i ruoli di vertice all’interno della Regione Puglia”.