Rai, Lupi: assurdo, secondo le opposizioni se il governo informa i cittadini sulla sua attività viola la par condicio
Quanta fuffa sulla presunta volontà della maggioranza di trasformare la Rai in TeleMeloni. A chiarire la questione interviene Maurizio Lupi, che fa parte della Vigilanza Rai e che quindi sa di che cosa si parla davvero al di là dei toni alti e strumentali delle opposizioni.
Lupi: le opposizioni fanno disinformazione
La delibera sulla par condicio “a cui stiamo lavorando in commissione Vigilanza, in particolare le proposte di modifica della maggioranza – chiarisce Lupi – è oggetto di un’incredibile opera di disinformazione da parte dell’opposizione. Un vero e proprio show per stravolgere la realtà dei fatti, accreditando una narrazione che vorrebbe il centrodestra al lavoro per varare un documento che renderebbe gli organi d’informazione della Rai, a partire dai telegiornali, megafono della comunicazione del governo e della maggioranza. Niente di più falso”.
La verità – prosegue – “è che la sinistra vorrebbe, nell’imminente campagna elettorale, imbavagliare l’intero esecutivo, consegnandolo a un inspiegabile e quanto mai inusuale silenzio, impedendogli così di informare i cittadini sulle sue iniziative e sui suoi provvedimenti. Nessuna opposizione politica era giunta a tanta sfacciataggine, visto che finora ai presidenti del Consiglio e ai singoli ministri mai era stato contestato il diritto di informare sulla loro attività, anche nel corso della campagna elettorale”.
L’emendamento che fa infuriare la sinistra
E’ bene chiarire a questo punto quale sia l’emendamento della discordia. Da parte di FdI si chiede che i rappresentanti delle istituzioni partecipino secondo le regole
stabilite dalla legge n. 28 del 2000 sulla par condicio che valgono per tutti i candidati e gli esponenti politici, “salvo intervengano su materie inerenti all’esclusivo esercizio delle funzioni istituzionali svolte”.
Va chiarito, dinanzi alle proteste delle opposizioni secondo cui la proposta mira a dare più spazio al governo che sempre, durante qualsiasi competizione elettorale, il Governo in carica ha potuto continuare ad informare i cittadini sulla sua attività istituzionale, senza rientrare nella par condicio: valeva per Draghi, Conte, Gentiloni o Renzi. In realtà dunque ad esigere un bavaglio, proprio come ha chiarito Maurizio Lupi, non è la destra ma la sinistra che vorrebbe far passare per propaganda le informazioni sull’attività del governo che il servizio pubblico deve doverosamente fornire ai cittadini.