Rogo di Primavalle, nel ricordo di Stefano e Virgilio Mattei un monito alla politica. Meloni: “Condannare senza ambiguità”

16 Apr 2024 13:26 - di Annamaria Gravino
rogo di primavalle

Le cerimonie sul luogo in cui trovarono la morte e i ricordi sui social, a beneficio di una memoria collettiva il più ampia possibile. In occasione del 51esinimo anniversario del rogo di Primavalle, istituzioni e politica hanno commemorato Stefano e Virgilio Matti, i figli del segretario del Msi di Primavalle, Mario. Stefano e Virgilio avevano 10 e 22 anni quando trovarono la morte nell’incendio della loro casa, appiccato dai militanti di Potere operaio Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo. Si trattò di uno dei più efferati delitti politici degli anni Settanta, per il quale le vittime, come in innumerevoli altri casi, non ebbero mai giustizia.

Meloni: “Il nostro compito oggi è non dimenticare e condannare senza ambiguità”

“La notte del 16 aprile 1973 dei militanti di Potere Operaio incendiarono la casa di Mario Mattei, ‘colpevole’ di essere il segretario del Movimento sociale italiano nel quartiere popolare di Primavalle a Roma. Nell’incendio persero la vita due dei suoi figli: Virgilio, di 22 anni, e il piccolo Stefano, un bambino di appena 10, arsi vivi tra le fiamme. Una strage terribile, due giovani vite innocenti spezzate dall’odio politico”, ha scritto su X il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sottolineando che “il nostro compito oggi è quello di non dimenticare e di condannare senza ambiguità la crudeltà di quella drammatica pagina della nostra storia rappresentata dai cosiddetti anni di piombo. Mai più odio e violenza politica”.

La Russa: “Le forze politiche trovino un terreno comune di ricordo. Quegli anni non tornino più”

“Oggi si rinnova il nostro dolore”, ha scritto su Facebook il presidente del Senato Ignazio La Russa, parlando del rogo di Primavalle come di “una vicenda che purtroppo vede ancora impuniti gli assassini e che addirittura per molto tempo vide il desolante tentativo di attribuire quanto accaduto a una faida interna tra esponenti di destra”. “Il mio auspicio – ha aggiunto – è che tutte le forze politiche riescano a trovare un terreno comune di ricordo, affinché violenza e odio non siano più presenti nella nostra Nazione e i morti, di qualsiasi colore politico, possano essere commemorati come meritano. Dobbiamo lavorare insieme per fare in modo che quei tragici Anni di piombo non ritornino mai più e che la politica – ha concluso La Russa – sia sempre fondata sul rispetto delle idee altrui e delle persone”.

Le commemorazioni del rogo di Primavalle a via Bernardo da Bibbiena

Il Senato ha inviato una corona di fiori a via Bernardo da Bibbiena, luogo dell’assassinio. In rappresentanza dell’istituzione c’era il senatore Andrea De Priamo. Prima ancora era stato il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, a presenziare alla cerimonia di deposizione della corona di Montecitorio, insieme al deputato questore della Camera Paolo Trancassini. E, ancora, l’omaggio del governo rappresentato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; della Regione Lazio, presente sia con il presidente Francesco Rocca sia con la vicepresidente Roberta Angelilli; del Comune di Roma con l’assessore alla Cultura Miguel Gotor. Con loro si sono recati sotto il balcone di quella che fu casa Mattei – che rimane impresso nella memoria per la drammatica foto di Virgilio affacciato e ormai arso vivo – numerosi parlamentari ed esponenti della destra romana, ma anche vicini di casa e amici della famiglia. Ad accogliere tutti c’erano Antonella Mattei, sorella di Stefano e Virgilio, con il marito Fulvio e il figlio Federico, autore del libro di memorie personali e cronache Orribili quegli anni: il rogo di Primavalle. Stefano e Virgilio Mattei.

Antonella Mattei: “Questa giornata sia per Stefano e Virgilio e per dire no alla violenza”

Più tardi nel pomeriggio, a partire dalle 17.30, Antonella sarà ancora lì, per salutare chiunque voglia portare un fiore. Non ci saranno invece cerimonie da parte delle comunità militanti romane, per espressa volontà di Antonella, che ha voluto sottrarre il ricordo del fratello alle strumentalizzazioni che sempre accompagnano quel tipo di commemorazione. “Dobbiamo ricordare Stefano e Virgilio, questa giornata deve essere per loro, per riflettere su come sono morti, su chi li ha uccisi e perché. Ci sono professori che predicano la violenza, noi quando parliamo ai giovani dobbiamo sempre rifiutare la violenza. È quello che faccio io, che la violenza l’ho subita. Dall’altra parte hanno problemi a farlo”, ha detto Antonella in un breve intervento durante il quale ha chiesto ai rappresentati delle istituzioni di non consentire che “si torni indietro”, di opporsi a chi per interesse meramente politico riattizza quell’odio. “Dovete metterci tutti voi stessi, con una sana rabbia, mai con violenza”, ha concluso Antonella Mattei.

Mancinelli canta “Le ceneri di Primavalle”: note e immagini che hanno il valore del documento

In occasione questa giornata, infine, è stato rilasciato anche il video della canzone di Francesco Mancinelli Le ceneri di Primavalle, composta l’anno scorso, per il 50esimo anniversario del rogo. Canzone e video hanno un valore che va al di là dell’aspetto emozionale, pure molto forte: la prima ricostruisce in versi tutto ciò che accadde, comprese le mistificazioni e i depistaggi intorno all’assassinio e il soccorso rosso offerto ai suoi esecutori. Il secondo è una collezione di foto d’epoca, che restituiscono il clima di quegli anni e la tragicità di quell’evento.

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