Sanità, Gemmato: “Dal governo mezzo miliardo contro le liste d’attesa. Le criticità vengono da lontano”
Mezzo miliardo per abbattere le liste d’attesa e 134 miliardi complessivi per la sanità. Sono i numeri dell’impegno del governo per la salute degli italiani. A ricordarli è stato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, intervistato da Marcello Foa a Giù la maschera su Rai Radio 1.
Gemmato: “Le liste d’attesa accumulate durante il Covid, ora le stiamo smaltendo”
Gemmato ha ricordato come il problema delle liste d’attesa affondi nei due anni di sospensione delle prestazioni ordinarie negli ospedali a causa del Covid. “Questo ha portato a un accumulo delle liste di attesa, che vengono via via smaltite”, ha chiarito, rivendicando che “sul tema sanità il Governo è sul pezzo”. Per il sottosegretario, quindi, gli “appelli a un migliore sistema sanitario avrebbero dovuto essere costanti nel tempo, e non avvenire solo oggi” perché le “criticità non avvengono con il Governo Meloni, ma sono precedenti”.
I 134 miliardi per la sanità
Da parte dell’esecutivo, semmai, c’è stato l’impegno a mettere mano alle difficoltà della sanità, incrementando i fondi destinati. “Nel 2024 abbiamo 134 miliardi di euro per curare gli italiani. Nel 2019 erano 115 miliardi. Abbiamo aumentato di 20 milioni di euro il Fondo Sanitario Nazionale. Sono sufficienti? Probabilmente no, ma si sta cercando di affrontare le difficoltà”, ha detto l’esponente di FdI nel corso della puntata intitolata “Sanità troppo lenta: dove si sbaglia?”, illustrando poi l’impegno per le abbattere le liste d’attesa.
Soldi e allargamento dell’offerta: il piano per rimettere in linea le prestazioni
C’è il mezzo miliardo stanziato e c’è il coinvolgimento delle strutture private convenzionate, perché “il pubblico non ce la fa ad abbattere queste liste”. “Abbiamo quindi esteso al privato convenzionato la possibilità di abbattere le liste. Parlare di privato convenzionato significa parlare a mio avviso di diversamente pubblico. Al cittadino poco interessa se la struttura sia pubblica o privata; al cittadino – ha sottolineato Gemmato – interessa la gratuità e che la prestazione venga fatta in tempi congrui. Il cittadino non si scandalizza se il privato convenzionato eroga servizi gratuiti”.