Superbonus, devastazione senza precedenti sui conti: il documento. Foti: “Conte nega ancora l’evidenza?”
Un documento devastante sulla devastazione della misura grillina. Il Superbonus e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 “hanno inciso marcatamente sui conti pubblici lasciando una pesante eredità sul futuro”. Così l’Ufficio parlamentare di Bilancio, Upb nella memoria trasmessa alle commissioni Bilancio su dl Salva-conti. “Al primo marzo 2024, data di pubblicazione del conto economico delle amministrazioni pubbliche, l’ammontare del Superbonus nel periodo 2020-23 è stato pari a circa 170 miliardi. Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà, a livello di debito, soprattutto sul triennio 2024-26: a un impatto in media annua pari allo 0,5 per cento del pil nel triennio 2021-23, seguirà un onere più elevato pari a circa l’1,8 per cento in quello successivo”, si legge nel documento.
Superbonus, pesante eredità: il documento dell’Upb sul dl Salva-conti
Gli effetti finanziari del superbonus e degli incentivi Transizione 4.0 “risultano a oggi superiori a quelli attesi nelle stime ufficiali per l’intero periodo di validità delle misure”. In particolare, “la differenza tra i risultati e le attese è stata macroscopica nel caso del Superbonus e non ha precedenti”. Così l’Upb nella memoria. “Vi hanno contribuito fattori evidenti sin dalla sua introduzione, sebbene difficilmente prevedibili nell’entità degli effetti; legati alle caratteristiche specifiche della misura. E altri che sono sopraggiunti come conseguenze di queste”, si legge nel documento. Tra ciò che ha contribuito ad una spesa ampiamente superiore alle attese, l’Upb individua: l’elevata percentuale dell’agevolazione. Che ha comportato che la spesa incentivata fosse interamente a carico dello Stato; eliminando di fatto il contrasto di interessi tra acquirente e fornitore; la fissazione di massimali di spesa agevolabile più elevati rispetto a quelli previsti per altri interventi di incentivo riguardanti gli immobili.
Superbonuns, Upd: gli elementi che hanno aggravato la voragine dei conti
Si indica tra gli elementi che hanno aggravato la “voragine” nei conti “la possibilità di fruire dell’agevolazione attraverso lo sconto in fattura e la cessione del credito”. Il che “ha allargato la platea dei beneficiari a soggetti incapienti o parzialmente incapienti; e a coloro che non avrebbero avuto sufficiente liquidità per iniziare i lavori edilizi; l’automaticità dell’agevolazione; la mancanza sin dall’inizio di meccanismi di autorizzazione preventiva che avrebbero reso possibile l’inserimento di un tetto di spesa senza ledere i diritti acquisiti dei beneficiari, hanno fatto il resto. L’Upb indica poi l’emergere di fenomeni fraudolenti tra i fattori intervenuti successivamente: essendo il sistema di controlli essenzialmente basato su certificazioni di soggetti privati.
Foti contro Conte
Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, è furibondo una volta di più. “Quella del superbonus è stata una misura devastante per i conti pubblici, che ha scassato le casse dello Stato: togliendo risorse alla sanità, scuola, pensioni. Il conto da pagare è salatissimo: 170 mld nel 2020-2023, tra superbonus e il bonus facciate. A sbugiardare ancora una volta la crociata di Conte a favore del Superbonus è una memoria sui bonus edilizi depositata al Senato dall’Ufficio parlamentare di bilancio. Il documento, non solo avvalora l’effetto devastante di questa misura nata male; con il fianco scoperto per le frodi e gli effetti inflazionistici sui prezzi. Ma ne evidenzia una forte e crescente incidenza dell’1,8% sul debito pubblico nel triennio 2024-27. Alla luce della sconfessione da parte di un istituto terzo, Conte ritiene ancora che le accuse sul Superbonus siano una invenzione del Governo; o vuole ottusamente continuare a contraddire la realtà dei fatti? Per noi è lapalissiano che il ricorso a questa misura sia stata una mera mancetta elettorale. A cui il governo Meloni ha detto basta: a beneficio di pochi, a danno di molti”. Lo scrive Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.