Vaccini, Von der Leyen nei guai: la Procura Ue indaga sui messaggi con Pfizer e su 4 miliardi di dosi gettate
Venti miliardi di euro di vaccini per combattere l’emergenza Covid: una cifra enorme sulla quale la Pfizer discusse a lungo con la presidente della Ue Ursula Von der Leyen, che poi decise – secondo le accuse – di testa sua. Soldi che in gran parte verranno “sprecati” per dosi mai utilizzate con decisioni, ed sms scambiati e poi cancellati, soldi su cui indaga la Procura Ue, a seguito della denuncia di un lobbista belga, Frederic Baldan, che aveva innescato la magistratura di Liegi. La pratica è passata alla Procura europea, l’Eppo, che ipotizza diversi reati per la Von der Leyen: distruzione di sms, corruzione, conflitto di interessi, interferenza nelle funzioni pubbliche.
Vaccini, le accuse della Procura Ue a Ursula Von der Leyen
La quantità di vaccini non utilizzati, secondo il portale Politico.eu, sarebbe di 4 miliardi di euro. Al momento la Commissione che non dice nulla sugli sms incriminati, nemmeno sulla loro esistenza, così come Pfizer e Eppo. L’accusa mossa al Presidente è quella di aver agito personalmente, attraverso una negoziazione privata, senza il mandato degli Stati membri dell’Unione europea. I messaggi compromettenti sarebbero stati cancellati dalla Von der Leyen perché ritenuti di natura “breve ed effimera” e non contenenti “informazioni importanti su politiche, attività o decisioni della Commissione”.
La denuncia del New York Times
La denuncia di Baldan è incentrata su un presunto scambio di sms tra von der Leyen e Bourla nel periodo precedente il più grande accordo sui vaccini dell’Ue al culmine della pandemia di Covid-19, il cui valore è stimato più di 20 miliardi di euro. Il New York Times, che per primo aveva rivelato che lo scambio era avvenuto mentre i due leader discutevano i termini dell’accordo, ha avviato una causa parallela contro la Commissione Ue dopo che questa si era rifiutata di rivelare il contenuto dei messaggi in seguito a una richiesta di accesso ai documenti. L’accordo con Pfizer, negoziato al culmine della pandemia nel 2021, era stato presentato come un trionfo di von der Leyen. Ma l’enorme quantità di vaccini acquistati da allora aveva sollevato molti dubbi.