A Roma è caos Biblioteche: 21 su 40 chiudono per lavori. Allarme dei sindacati, il Comune non risponde

15 Mag 2024 14:50 - di Giuditta Dal Bosco
biblioteche roma

Le Biblioteche di Roma sono in fibrillazione. Lo scorso 7 maggio si è tenuta un’assemblea del personale, che ha dato mandato ai sindacati di proclamare lo stato d’agitazione: “Diffidiamo e mettiamo in mora l’amministrazione – scrivono Cgil, Cisl, Uil, Csa e Rsu – a convocarci entro e non oltre sette giorni. In caso contrario, nostro malgrado, sarà inviata apposita richiesta di tentativo di conciliazione al Prefetto di Roma e in caso di esito negativo sarà proclamato lo sciopero del personale con assemblea pubblica in Piazza Campitelli”. Scaduti ieri i sette giorni, però, la convocazione non è arrivata e dunque ecco lo stato di agitazione.

Come si legge dal portale delle Biblioteche, da luglio “con un investimento di 50 milioni di euro del Pnrr la Giunta Capitolina con Deliberazione n. 69 del 4 marzo 2022 ha dato il via al “Piano Integrato per i Nuovi Poli Civici Culturali e di Innovazione”, ossia il Piano di potenziamento della rete di Biblioteche di Roma Capitale. La rete delle 40 biblioteche comunali sarà arricchita di 9 “Nuovi Poli Civici Culturali e di Innovazione” (con un intervento di € 32.500.000) strategicamente collocati in quartieri non ancora raggiunti dal servizio. Un ulteriore impegno di € 17.500.00 sarà destinato all’efficientamento energetico, alla riqualificazione e alla rifunzionalizzazione di 21 delle 40 sedi già esistenti. I nuovi poli civici culturali costituiranno una rete accessibile di spazi, servizi, attività e relazioni nei quali la cultura svolge un ruolo determinante per la coesione sociale e territoriale, il senso di appartenenza, lo sviluppo sostenibile, la competitività, l’innovazione, l’occupazione e la diffusione di lavori condivisi”.

Tutto molto bello, sulla carta. In soldoni, da settembre 21 biblioteche su 40 chiuderanno lasciando l’utenza romana sprovvista di sedi, libri, aule studio. I lavoratori delle Biblioteche di Roma sono stati informati dalla direzione dell’Istituzione che tra luglio e settembre inizieranno i lavori di ristrutturazione e che i lavori dovrebbero durare circa 2 anni. Ma allo stato attuale non sanno se esista una programmazione dei lavori che consenta di mantenere presidi aperti nei diversi territori della città, né è stata fornita loro mappatura e temporizzazione degli interventi.

A quanto risulta, diversi Municipi si starebbero adoperando per trovare locali che possano temporaneamente sopperire alle chiusure per evitare di privare il loro territorio dei servizi che il Sistema Biblioteche offre ai cittadini, ma non si hanno ancora risposte sicure. “Non sappiamo ancora dove il personale delle biblioteche che chiuderanno per i lavori continuerà a svolgere la propria attività lavorativa e non sappiamo se e come sarà garantita continuità al contratto di servizio con le lavoratrici ed i lavoratori di Zètema”, si legge nel comunicato della Cgil.

Sul fronte Zètema si registra un incredibile paradosso: dopo avere indetto un concorsone che ha visto partecipare 40mila persone per 77 unità, di cui 10 destinati alle Biblioteche, per la prima volta si proroga il contratto di servizio in essere soltanto per due mesi, fino a giugno 2024, allineandolo alla scadenza dell’assestamento di bilancio di Roma. In questo momento però, non c’è ancora alcuna certezza su quanto accadrà nell’immediato futuro ai circa cento lavoratori e lavoratrici impiegati nel settore, prevalentemente adibiti al servizio di front office. Altri fronti di grande preoccupazione sono i tagli dei finanziamenti di diversi milioni di euro che il bilancio di Roma Capitale ha effettuato per l’anno 2024. Per il triennio 2024/26 è previsto un finanziamento di € 16.900.000 che segue a una costante riduzione che dai 21 milioni circa del 2013 è via via calato fino ai meno di 17 di quest’anno.

E il personale? Per la prima volta nella storia dell’Istituzione, per tenere aperte 42 strutture, ci son meno di 200 dipendenti (la pianta organica teorica prevederebbe 684 unità di personale) e non c’è nulla in termini di previsione nell’ultimo piano di assunzioni approvato, non sono stati integrati gli ex istruttori culturali, ora Funzionari, destinati ad altre strutture di Roma Capitale, tutto ciò in costanza di un progetto dell’Amministrazione di apertura di ulteriori sedi e di presenze di questi servizi nei nuovi Poli Civici in via di realizzazione. Si sta forse pensando a soluzioni diverse rispetto alla gestione di una Istituzione pubblica? In questo caso personale e utenti avrebbero almeno il diritto di esserne informati. A giugno Roma Capitale rivedrà la proiezione di bilancio: se non dovessero essere stanziati fondi per le Biblioteche i tagli di nastri saranno davvero una spaventosa sceneggiata.

“Sono settimane che chiediamo di fare chiarezza sulla situazione del personale delle biblioteche di Roma. I lavoratori chiedono rassicurazioni in merito alla prosecuzione dello stanziamento di risorse, all’allineamento del contratto di servizio a tutta l’azienda, alla definizione delle chiusure che ci saranno a causa dei lavori previsti e quali alternative siano state individuate”, hanno commentato in una nota congiunta la consigliere comunale di FdI, Mariacristina Masi, e le consigliere dei Municipi VII e III Cristina De Simone e Serena Troiani, anche loro di FdI. “Sono richieste che riteniamo legittime, per cui c’è stata anche una carenza evidente di comunicazione che ha portato alle rimostranze dei dipendenti. Ci impegneremo come opposizione costruttiva affinché siano destinate le risorse adeguate a mantenere un servizio all’altezza e si garantisca a chi lavora una condizione di tranquillità. Siamo pronti a presentare atti ed emendamenti in merito. Abbiamo presentato un’interrogazione per comprendere bene i passi effettuati e quali siano le risposte chiare da fornire in merito alla situazione che si è venuta a creare, sperando in una risposta celere ed esaustiva, che ponga fine a tutti i dubbi del personale”, hanno concluso le consigliere.

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