Al Posticino – Frascati

15 Mag 2024 0:01 - di Redazione

Al Posticino
Via Remigio Farnetti, 12 – 00044 Frascati
Telefono: 06/47541453
Sito Internet: www.alposticino.it

Tipologia: tradizionale
Prezzi: antipasti 12/16€, primi 12/15€, secondi 12/16€, dolci 6€
Chiusura: Lunedì e Domenica a cena in Inverno; Domenica e Lunedì in Estate

OFFERTA
Si differenzia dalla classica ristorazione castellana questo piccolo locale nascosto in una viuzza del centro storico di Frascati. La cucina, infatti, è sì basata sulle materie prime del territorio con una meritoria attenzione alla stagionalità delle stesse, ma presenta delle moderate rivisitazioni creative, a dire il vero risultate meno centrate rispetto al passato, in occasione della nostra ultima visita. Ai piatti raccontati nel menù si aggiunge una proposta del giorno scritta sulla parete-lavagna posta in fondo alla sala, dalla quale abbiamo attinto diverse scelte. Accolti da deliziose bruschette con melanzane gentilmente offerte, abbiamo dato il via alla nostra cena con un buon tagliere misto di salumi e formaggi e con l’antipasto “Al Posticino” consistente in 5 sfizi che, visti gli altri piatti in carta, ci saremmo aspettati più elaborati: delle buone coppiette di maiale, una discreta frittata di patate, una deliziosa ricotta, una focaccia con prosciutto e una torta rustica (miglior assaggio). Le maggiori perplessità ce le hanno destate i primi piatti: abbiamo deciso di provare diversi tipi di pasta fresca prodotta e farcita in casa che non ci hanno per nulla convinto. I ravioli ripieni di cacio e pepe serviti con guanciale croccante e crema di pecorino erano incisivi e piacevoli, ma alla lunga stancanti per il palato per via dell’eccesso di condimento, mentre sia i ravioli di baccalà, patate, cipolla rossa e polvere di olive nere che quelli di ricotta e castagne con ragù di salsiccia erano monopolizzati dal pomodoro (non ce lo aspettavamo nella versione di pesce). Meglio è andata con le classiche polpette di bollito in doppia cottura (fritte e al forno) servite con misticanza, così come con il maialino da latte cotto a bassa temperatura con patate al forno, mentre non ci hanno convito le costine di abbacchio alla scottadito in quanto troppo cotte e quindi prive di umori e le puntarelle, mal ammalvite e rimaste intonse nel piatto (correttamente non calcolate nel conto). Dolce congedo con delle fette di crostata con crema pasticcera e marmellata di frutti di bosco gentilmente offerte in attesa dei due dolci scelti: un’ottima crème brûlée bruciata direttamente al tavolo e un buon strudel estivo con pesche caramellate e cannella, seguite da un caffè ben estratto anche se carente di complessità. Ultima segnalazione, in negativo, per il mediocre pane servito in sacchetti di carta.

AMBIENTE
Alcuni tavolini posti al centro della via pedonale annunciano il locale a cui si accede scendendo dei gradini, per entrare in una piccola saletta arredata con gusto in fondo alla quale si intravede, attraverso una finestra, il lavoro dei cuochi. Curata la mise en place, eccezion fatta per i tovaglioli in tessuto non tessuto in luogo di quelli di stoffa.

SERVIZIO
Cortese e disponibile, anche se non preciso nella proposta del vino con la bottiglia lasciata in tavola senza assaggio.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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