All’asta la prestigiosa collezione di Enrico e Antonello Falqui: 646 lotti che tra arte, libri e arredi raccontano la nostra storia
Il 21, 22 e 23 maggio, presso la Casa d’Aste Arcadia, si terrà la vendita della collezione di opere d’arte e arredi appartenuti al celebre critico letterario Enrico Falqui e a suo figlio Antonello Falqui, formidabile regista televisivo e direttore, tra gli altri, di programmi come Il Musichiere, Canzonissima, Studio Uno e Milleluci. Un catalogo interamente dedicato, arricchito da un testo introduttivo di Duccio Trombadori, dove si succedono 646 lotti tra dipinti, disegni e sculture di Arte Moderna e Contemporanea, affiches e poster cinematografici e pubblicitari, lampade, mobili e oggetti di Antiquariato e Design, libri e cataloghi d’arte della biblioteca personale di Enrico ed Antonello Falqui.
In vendita la collezione di Enrico e Antonello Falqui
Tra tutti i lotti spiccano per importanza le due splendide e rarissime lampade Tiffany Studios, una da tavolo ed una da terra, i due automi del XVIII secolo, la scultura inedita di Arturo Martini (Corale, 1934) e le due raffinate incisioni di Giorgio Morandi. Assolutamente da segnalare la collezione di 37 disegni di Scipione, la più ampia collezione di opere dell’artista mai andata in vendita (tra cui Ritratto di Ungaretti, Sensazioni Olfattive dalla Quadriennale e Amici al Caffè) e la raccolta di 61 affiches e poster cinematografici e pubblicitari. Dal 16 al 20 Maggio, presso la sede della Casa d’Aste Arcadia a Palazzo Celsi, Corso Vittorio Emanuele II 18 Roma, sarà possibile visitare l’esposizione e vedere dal vivo tutti i lotti dell’asta.
Opere d’arte e arredi appartenuti al celebre critico letterario e al figlio, noto regista tv
Un’occasione imperdibile per rivivere – come illustra dettagliatamente nella sua presentazione Duccio Trombadori – «l’abitazione che fu di Antonello Falqui (1925-2019) principe dello spettacolo nella regia del varietà televisivo italiano», che «suggerisce a colpo d’occhio una sintetica “filosofia dell’arredamento” riassumibile nella discreta e avvincente eleganza che in essa si esprime. Distillando uno spontaneo e storico concentrato di cultura visiva, senso scenografico e accogliente intimità»…
Collezione Falqui, 646 lotti tra dipinti, disegni e sculture di Arte Moderna e Contemporanea
E allora, prosegue Trombadori, «più che la sommatoria delle diverse qualità, casa Falqui persuade infatti e sorprende per l’armonioso effetto d’insieme che il filtro culturale di uno storico vissuto familiare deposita sulla percezione stessa del mobilio d’epoca – tavoli e trumeau, antichi cassettoni, ampi divani e poltrone –. E avvalora il decoro intarsiato dei diversi sopramobili, dei libri, della ricca biblioteca, i ninnoli, le distese dei tendaggi, la luce diffusa di grandi e piccole lampade “fin de siècle”, come anche il riflesso cromatico sullo smalto dei vasi e delle angoliere che nutrono e rivestono lo spazio circostante».
Ma anche poster, lampade, mobili e oggetti di Antiquariato e Design, libri e cataloghi d’arte
È dunque una casa “à réaction poetique” quella che reca con sé tante testimonianze grandi e piccole dell’esperienza attraversata da una famiglia nel corso di due generazioni a confronto con i principali eventi d’arte, cultura e spettacolo avvenuti nell’ Italia del XX Secolo. La collezione di quadri, sculture, disegni e incisioni appartenuta ad Antonello, in larga parte ereditata dal padre Enrico (1901-1974) altrettanto illustre critico letterario, è infatti uno specchio prezioso e raffinato delle relazioni tra giornalismo culturale, arte e letteratura nella Roma del ‘900 a cavallo di due guerre mondiali, e dalla caduta del fascismo alla repubblica democratica».
Trombadori sulla Collezione Falqui: «Un percorso ideale di corrispondenze tra poesia, pittura, prosa d’arte»
Pertanto, come sottolinea la presentazione dell’evento a firma Trombadori, «la raccolta abbraccia un percorso ideale di corrispondenze tra poesia, pittura e prosa d’arte che avvicenda in armonica consuetudine l’opera degli artisti ben aldilà delle diverse correnti, della congiuntura storica e perfino delle schematiche e contrastanti oscillazioni del gusto».