Caivano: domani Meloni inaugura il “centro” della rinascita. Da De Luca ancora fango, Don Patriciello lo zittisce: miracolo del governo

27 Mag 2024 18:07 - di Ginevra Sorrentino
Caivano De Luca don Patriciello

Caivano rinasce dalle ceneri in cui l’avevano sepolta criminalità, abbandono e degrado. Ma il governatore De Luca fatica a riconoscere impegno e successo del governo, così don Patriciello raccoglie il guanto di sfida e ripercorrendo origine, tappe e risultati, replica coi fatti alle sterili recriminazioni del presidente di Regione. Ma ben oltre lo scontro, le argomentazioni e le accuse infondate e inutilmente offensive, ci sono i fatti. E il fatto sotto gli occhi di tutti è che Caivano è risorta come una fenice a cui il governo ha ridato le ali. E proprio da uno dei suoi luoghi simbolo, balzato drammaticamente alle cronache: lo Sporting Club Delphinia, dove si sono consumate le violenze a carico delle due cugine di 12 e 10 anni da parte un gruppo di ragazzi. Una struttura fino a ieri conosciuta emblematicamente come “la piscina degli orrori”. Il centro dove si sono consumate le violenze per cui, proprio nelle scorse settimane, la Procura di Napoli ha chiesto per i due maggiorenni del branco 12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione.

Caivano risorge dalle ceneri di criminalità e degrado: De Luca non ci sta, e attacca la Meloni. Don Patriciello lo zittisce

Ebbene, a distanza di poco meno di dieci mesi, proprio domani (martedì 28 maggio ndr), alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si accenderanno idealmente i riflettori sull’ex centro sportivo, simbolo di incuria e di degrado, oltre che degli abusi, a pochi metri di distanza dal Parco Verde. Lì dove negli anni ha prosperato la camorra. Il centro sportivo – che cambierà anche nome – affidato alle Fiamme Oro della Polizia di Stato, inizierà a diventare il terreno di sport e riscatto. Di rinascita reale. Concreta. Tangibile. Esperibile sul campo.

Caivano,  dagli orrori al riscatto: la nuova vita del centro sportivo Delphinia

Piscina, campi di calcio, di tennis, di padel, accanto ad un centro polifunzionale per la cultura, anche un’area verde, sistemata grazie al lavoro dei carabinieri della Forestale. La prima pietra del restyling della struttura è stata posta a fine novembre dello scorso anno, con lo smantellamento da parte del Genio Militare delle insegne del vecchio impianto sportivo, alla presenza del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Del ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, Andrea Abodi. E del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari.

L’intervento operativo del governo a Caivano

Il governo, dopo l’entrata in vigore del decreto Caivano il 15 settembre, a ottobre ha deciso di provvedere in prima persona al risanamento della struttura sportiva. Messa da parte la procedura di aggiornamento del project financing già presentato, il primo atto è stata la nomina di un commissario straordinario ad hoc per la riqualificazione di Caivano, Fabio Ciciliano, ricordando che nel comune compreso tra Napoli e Caserta, sono in carica tre commissari a guidarlo per i successivi 18 mesi, sino alle elezioni. Il Consiglio comunale di Caivano è stato infatti sciolto per le infiltrazioni camorristiche emerse dall’inchiesta della Dda, che aveva portato all’arresto di nove persone, tra cui esponenti della passata amministrazione.

L’impegno del governo su presenza, fondi e bonifica del territorio

Poi, la struttura è stata affidata a Sport e Salute: impegno economico da 9,3 milioni di euro per il risanamento di 50 mila metri quadrati. A seguire, l’Esercito e il Genio Militare hanno lavorato alla bonifica, rimuovendo rifiuti di ogni specie (anche amianto) da un luogo che era diventato il riferimento privilegiato dei tossicodipendenti della zona. Poi c’è stato il lavoro di Sport e Salute, il montaggio delle strutture sportive. Insomma, è sotto gli occhi di tutti che il cronoprogramma è stato rispettato. Che il governo è intervenuto fattivamente, mettendo mano su quel territorio abbandonato a criminalità e incuria dove hanno prolificato violenza e abusi. Un dato incontrovertibile che il governatore De Luca continua a fare fatica a metabolizzare, palesando a ogni dichiarazione pubblica quanto indigesto possa essere per lui il successo faticosamente e alacremente perseguito dal governo e dal suo premier.

Ma De Luca non riesce a incassare il successo del governo a Caivano

Non a caso, all’indomani dell’ufficializzazione da parte di Palazzo Chigi della presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Caivano, dove domani farà visita alle ore 11.00 al centro sportivo di Via Necropoli, il governatore si lascia andare a una delle sue solite esternazioni gratuitamente polemiche. Asserendo, a margine della visita del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, alla nuova stazione marittima del Molo Beverello di Napoli: «Domani non credo che ci sarà possibilità di dialogo, sarà una comparsata come sempre in questo periodo elettorale. Andiamo avanti a passeggiate…». E approfittando come al solito per infilare a forza la solita esternazione: «Se ci sarà la possibilità, ricorderò che ci sono, oltre che il Comune di Caivano per cui siamo soddisfatti dell’opera realizzata, altri 550 comuni che aspettano da un anno lo sblocco dei fondi di coesione».

Caivano, l’attacco di De Luca, la risposta di don Patriciello che lo smentisce

Stavolta però, a rispondere alle farneticazioni delegittimanti del governatore De Luca ha provveduto direttamente don Patriciello che, alla vigilia dell’apertura del nuovo centro sportivo – un’area di oltre 50mila mq bonificata dall’Esercito – ha sottolineato: «Confesso, non ci credevo. Ogni volta che andavo in quel posto costato miliardi di vecchie lire, ridotto ad una discarica tossica, il cuore sanguinava. Fotografavo. Denunciavo. Filmavo. Chiedevo aiuto a tutti. Ma in fondo non ci credevo». Poi però, ha aggiunto a stretto giro il parroco di Caivano da sempre in prima linea nella lotta alla camorra: «Non credevo che lo avrei visto risorgere. Che “il miracolo” sarebbe stato compiuto. A Caivano, da quasi venti anni, il campo sportivo in Via Diaz languiva nelle medesime condizioni», ha osservato il sacerdote. Ma «dopo i giorni della rabbia, gridata. Ingoiata. Repressa – dice don Patriciello – arriva finalmente il giorno bello. Grazie. A Dio innanzitutto. E poi a chi concretamente ha promesso e ha mantenuto la parola data».

Caivano, don Patriciello: il miracolo è stato compiuto, il governo ha mantenuto la sua promessa

E ancora. «Il 31 maggio sono 9 mesi che il governo Meloni è entrato qui in parrocchia per dare una mano – dice all’Adnkronos don Patriciello –. Non avrei mai creduto che in nove mesi potesse accadere qualcosa di bello. Invece la promessa è stata mantenuta. Martedì verrà la Meloni ad inaugurare il centro ma credo che il momento sarà blindato. Lei verrà di mattina. Io e il vescovo di Aversa, monsignor Spinillo, benediremo i locali. Poi alle 16 le porte si apriranno per tutti. Perché possano venire a vedere coi propri occhi un bene che è tornato al servizio del popolo sovrano».

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