Conte fa il pavone: la gente mi ama più della Meloni. Poi lo scontro in aula con Messina (FdI)

28 Mag 2024 16:45 - di Redazione

Giuseppe Conte non sa più cosa inventarsi. La giornata era iniziata con un’intervista al Foglio in cui il capo del M5S faceva la ruota: “Sento affetto attorno a me, la gente mi abbraccia”. Giorgia Meloni invece, secondo lui, non avrebbe più il consenso di un tempo…E ancora: “Finora mi sono solo riscaldato, il bello viene adesso”. E’ seguito infatti uno show alla Camera sul conflitto di interessi.

Un vecchio cavallo di battaglia rispolverato dal M5S in questa campagna elettorale per accaparrarsi i voti della sinistra. Conte si è opposto con toni da tribuno a trasformare una proposta di legge sul conflitto di interessi in una legge delega al governo.

Questo – ha detto – “non significa altro che buttare la palla in tribuna e non farne niente e allora diteci chiaramente se questo e’ un anticipo, un antipasto di premierato perché parliamo di proposte in quota opposizione che invece vengono sistematicamente affossate non in un dibattito parlamentare ma per iniziativa del governo. Ma voi state assistendo al dilagare dei casi di corruzione? Avete ascoltato l’Anac? E la politica ricorre invece all’ennesimo stratagemma per non affrontare il tema, ma cosa vi spaventa? Sveglia, la politica ha bisogno di un sussulto di dignità, non potete nascondervi e cercare di fermare la magistratura”.

A Conte ha replicato il deputato di FdI Manlio Messina: “Non accettiamo lezioni da chi si è svegliato all’improvviso, e non ha fatto nulla per evitare infiltrazioni mafiose e truffe nel superbonus con oltre 20 miliardi, provvedimento che il presidente Conte ha fortemente voluto e che continua a difendere. Noi lezioni da queste persone non le accettiamo”. La vicepresidente della Camera Anna Ascani è dovuta intervenire per calmare i toni della polemica e Messina ha concluso così: “Il deputato Conte si è rivolto a noi facendo la lezioncina di morale e la lezioncina di morale noi dal deputato Conte non l’accettiamo”.

Durissimo anche l’intervento in aula di Maria Elena Boschi (Iv): “Il M5s ha così a cuore il tema della morale da averne due: una morale che li rende abili a trovare i conflitti d’interesse negli avversari politici e – sottolinea – una morale che applica agli amici e ai colleghi di partito. Non hanno ritenuto di doversi esprimere quando è emerso che la Rai paga, con i soldi dei cittadini, programmi alla società del Fatto Quotidiano in difficolta’ con il bilancio, o come quando al governo hanno approvato una norma che depenalizza il mancato versamento della tassa di soggiorno, ambito in cui operano la compagna e il padre della compagna di Conte. Le conferenze all’estero di Renzi, fatte anche quando c’era il governo giallo rosso, non erano un problema finche’ non abbiamo mandato a casa Conte. Fino a quel momento nessuno aveva sollevato il tema del conflitto d’interesse. Ma noi le regole le rispettiamo sempre, e lo dicono i tribunali. Ai 5 stelle invece resta il tribunale del popolo, quello dei talk show”.

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