“Crimini contro l’umanità, vanno arrestati”: il procuratore dell’Aja mette sullo stesso piano Netanyahu e il leader di Hamas

20 Mag 2024 15:06 - di Federica Parbuoni
aja netanyahu

Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Kahn, ha chiesto ai giudici dell’Aja di emettere mandati di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Lo ha detto lo stesso Kahn in un videomessaggio condiviso sui social dicendosi ”profondamente preoccupato” dalle ”prove raccolte ed esaminate dal mio ufficio”. Di “ipocrisia e vergogna internazionale” ha parlato una fonte politica israeliana, citata da Ynet, mentre una fonte di Hamas, citata da Haaretz, ha sostenuto che la richiesta “mette sullo stesso piano la vittima con il carnefice” e “incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio”. In Israele la richiesta sta avendo l’effetto di compattare opinione pubblica e politica intorno a Netanyahu, dopo il picco di tensioni registrato con l’ultimatum del ministro Benny Gantz.

La richiesta del procuratore capo dell’Aja ai giudici: un mandato di arresto per Sinwar e Netanyahu

Kahn, oltre che per Netanyahu, ha chiesto anche un mandato di arresto internazionale per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Secondo il procuratore avrebbero “causato uno sterminio, l’uso della fame come metodo di guerra, la negazione degli aiuti umanitari, trattamenti crudeli, atti disumani, la presa di mira deliberata della popolazione civile durante il conflitto” seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Per quanto riguarda Hamas, invece, oltre che per Sinwar il procuratore capo della Cpi ha chiesto che venga emesso un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim al-Masri, il leader delle Brigate Al Qassem meglio conosciuto come Mohammed Deif, e Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas. Nei loro confronti le accuse sono di ”sterminio, omicidio, presa di ostaggi, torture, stupro e violenza sessuale durante la detenzione”.

Fra i consulenti di Kahn anche Amal Clooney

Il procuratore ha fatto inoltre sapere di aver chiesto “come ulteriore salvaguardia” la consulenza di “un un gruppo di esperti di diritto internazionale”. “Ho convocato un gruppo imparziale per sostenere l’esame delle prove e l’analisi legale in relazione a queste richieste di mandato d’arresto”, ha spiegato Khan nelle motivazioni della richiesta alla Corte. Il gruppo, ha rivendicato, è composto da esperti “di immensa levatura nel diritto umanitario internazionale e nel diritto penale internazionale”, tra cui Sir Adrian Fulford, la baronessa Helena Kennedy, presidente dell’Istituto per i diritti umani dell’International Bar Association, Elizabeth Wilmshurst, ex vice consigliere giuridico presso il Foreign and Commonwealth Office del Regno Unito e Danny Friedman. In aggiunta figurano due dei consiglieri speciali di Khan, “Amal Clooney e Sua Eccellenza il giudice Theodor Meron”.

Cosa succede dopo la richiesta della procura

La richiesta dovrà essere esaminata da una giuria di giudici della Corte penale internazionale. Ai sensi dello Statuto della Corte, i tre giudici della Camera preliminare hanno la possibilità di accogliere o respingere la richiesta, ovvero di richiedere al procuratore di fornire ulteriori prove a supporto. Non c’è un termine entro il quale devono pronunciarsi. Con i mandati di arresto chiesti nei confronti dei politici israeliani è la prima volta che la Cpi prende di mira il leader di uno stretto alleato degli Stati Uniti. La Cpi aveva invece in precedenza emesso un mandato di arresto nei confronti di Vladimir Putin per la guerra lanciata contro l’Ucraina. Se la richiesta dovesse essere accolta diventerebbe il mandato di arresto diventerebbe immediatamente esecutivo.

Israele si compatta intorno al premier: “Impensabile metterlo sullo stesso livello dei terroristi”

In Israele la notizia è stata accolta con uno sgomento generalizzato e ha portato a Netanyahu la solidarietà anche di chi ne chiede le dimissioni. Il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, che sabato ha lanciato un ultimatum al premier per un cambio di passo su Gaza, ha definito la decisione del procuratore di avanzare la richiesta nei confronti di Netanyahu e Gallant “un crimine di proporzioni storiche”. “Lo Stato di Israele sta conducendo una guerra giusta dopo il massacro dei suoi cittadini commesso da un’organizzazione terroristica”, ha scritto su X, sottolineando “Israele combatte con uno dei codici morali più severi della storia, nel rispetto del diritto internazionale, e ha un forte e indipendente sistema giudiziario”. “Mettere i leader di un Paese che è andato in guerra per proteggere i suoi cittadini allo stesso livello di terroristi assetati di sangue è cecità morale e una violazione del suo dovere e della sua capacità di proteggere i suoi cittadini. Accettare la posizione del procuratore capo sarebbe un crimine di proporzioni storiche che non verrebbe dimenticato”, ha aggiunto Gantz. Il forum dei familiari degli ostaggi, poi, citato da Haaretz, ha fatto sapere che “respinge il paragone fra i leader israeliani e i terroristi di Hamas”.

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