De Luca-Meloni, il governatore: “Ho appreso le sue parole dai social”. La pezza è peggio del buco

29 Mag 2024 13:56 - di Stefania Campitelli

Letteralmente asfaltato dalla premier Meloni, che ieri a Caivano lo ha salutato ricordandogli, con ironia e franchezza, il volgare insulto ricevuto (Presidente, bongiorno come sta? Sono quella stronza di Giorgia “), il governatore della Campania Vincenzo De Luca prova a stare sul pezzo. A ventiquattr’ora dalla ciclopica figuraccia, immortalata da un video che impazza sul web, tenta una replica. Ma la pezza è peggiore del buco.

De Luca-Meloni, la replica del governatore

“Ho appreso dai social della raffinata eleganza con cui si era avvicinata al presidente della Regione che era lì per accoglierla e darle il benvenuto”, blatera. Facendo finta di non capire: la “volgarità” della premier era un “copia incolla”  delle parole pronunciate da De Luca lo scorso febbraio davanti a centinaia di persone all’indirizzo di Meloni in uno dei suo show teatrali contro il governo, urlati a voce roca. E ancora: “Ieri non ho sentito le cose dette dalla premier, ho sentito solo quando si è avvicinata a me per dire ‘presidente come sta?’.  Infatti ho risposto “sto bene in salute e benvenuta qui’. Poi ho appreso nel pomeriggio dai social della performance che era cominciata qualche metro prima, ma non avevo sentito sinceramente”.

“Non ho sentito le parole, le ho apprese dai social”

Problemi di memoria e anche di udito, a quanto pare. Ma le immagini delle riprese parlano chiaro e ci restituiscono un governatore impietrito e imbarazzato. Che oggi, dopo averci riflettuto, insiste con insulti indiretti che conferma la sua indole, non proprio da gentiluomo. “In ogni caso – dice – ho visto che la Meloni ci ha tenuto a comunicare la sua nuova e vera identità e noi non possiamo che concordare ovviamente”. Decisamente una brutta giornata ieri per De Luca, costretto suo malgrado per il ruolo che riveste, a ricevere la delegazione del governo per l’inaugurazione del centro sportivo Pino Daniele a Caivano. Un’iniziativa ‘storica’ di rinascita del Parco Verde, simbolo di violenza, prevaricazione, delinquenza, spaccio. Teatro di stupri ai danno di bimbe.

Lo smacco della rinascita di Caivano

Quel taglio del nastro, al quale commosso don Patriciello stenta a credere, è la risposta concreta e tempestiva del governo Meloni. Un biglietto da visita che fa carta straccia della retorica astratta dei precedenti governi che non hanno mosso un dito per salvare Caivano e le aree depresse delle nostre periferie. De Luca incassa malissimo. Ma non molla, di gaffe in gaffe. E alla fine gioca sul sicuro buttandola sul pericolo fascista. “L’unico insulto che c’è stato nella vita politica di questo Paese è quel comunicato della Meloni che offendeva 550 sindaci a Roma per protestare contro il blocco delle risorse. Ieri mi sto innanzitutto una visita a Brescia. Una data simbolo per il nostro Paese, perché i campetti di Caivano si possono inaugurare in qualunque momento. Quell’anniversario no, quindi sarebbe stato doveroso innanzitutto andare a Brescia a rendere omaggio ai caduti, a riconfermare l’impegno contro il neofascismo che ha tormentato l’Italia per decenni, tanto per cominciare”.

“Doveva andare a Brescia”

Insomma il governatore sceriffo vorrebbe anche dettare l’agenda del premier e decidere dove debba andare. Pessima anche la strumentalizzazione del cinquantesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia. Poco concentrato anche in questo caso, a De Luca deve essere sfuggito il post della presidente del Consiglio che ricorda le vittime innocenti di quel “tremendo attentato”. “Continueremo a lottare contro ogni forma di terrorismo, affinché libertà e democrazia restino i soli pilastri sui quali si fonda la nostra nazione”.

L’insulto del governatore gentiluomo: lavora tu, stronza

L’insulto a Meloni risale alla manifestazione della Campania contro l’autonomia differenziata dello scorso 16 febbraio. Meloni aveva detto in quell’occasione, riferendosi a De Luca, che sarebbe stato meglio pensare a lavorare piuttosto che manifestare. La replica del governatore, davanti a centinaia di manifestanti, era stata: “Lavora tu, stronza”.

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