Di Giuseppe: “Sono schifato dalla sinistra che gioca sulla pelle dei nostri carcerati in giro per il mondo”
La sinistra italiana, che in queste ore gioca al tiro incrociato contro il governo sul caso di Matteo Falcinelli, non può dare lezioni di tutela dei diritti civili dei detenuti italiani all’estero, dei tanti carcerati sconosciuti in giro per il mondo che vivono situazioni inimmaginabili lontano dai riflettori. Che invece, come insegna il caso di Ilari Salis, vengono accesi ad arte solo per qualcuno. Ne è convinto Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d’Italia eletto nella circoscrizione Nord America. Conosce bene la Florida, vive a Miami da 22 anni, e ha avuto un ruolo chiave nella risoluzione del caso Chico Forti. Insomma, sa di cosa parla. In partenza per Miami ci racconta le iniziative prese – non declamate – a difesa dello studente di Spoleto. “Quando ricevo segnalazioni mi attivo in tutto il mondo, non solo nel mio collegio elettorale”, sorride.
Lei si è mosso subito insieme al console e ha visitato Matteo. Come sta?
Matteo studia e sta seguendo un percorso di riabilitazione. Ho parlato subito con la mamma e con il ragazzo. Sono intervenuto insieme al console esprimendo solidarietà e ho dato piena disponibilità alla famiglia se dovesse decidere di avviare una causa legale per i maltrattamenti. Il governo e il ministero degli Esteri si sono attivati subito. Seguiamo la vicenda da vicino e continueremo a farlo.
Eppure le opposizioni stanno mettendo sotto pressione il governo, annunciano interrogazioni a pioggia al ministro Tajani perché riferisca in Parlamento. La Farnesina non si è attivata abbastanza?
Ma quando mai. Sono in contatto con il ministro Tajani che sta lavorando. Ma vede, certe cose si fanno nel massimo riserbo e silenzio. L’atteggiamento della sinistra è troppo strumentale. Quando sarò in aula alla Camera mi divertirò a chiedere a miei colleghi della sinistra quale è governo che si è mosso per i 2500 “Conti di Montecristo” che si trovano detenuti fuori dai confini italiani.
Soltanto propaganda contro il governo ‘pericoloso e illiberale’ di centrodestra?
Le faccio un esempio. C’è un detenuto che sto seguendo in Costa d’Avorio in carcerazione preventiva. Se le faccio vedere le immagini è un inferno, una situazione fuori dal mondo. Sono stato informato da un collega di Fratelli d’Italia e sono subito intervenuto con l’ambasciatore e la Farnesina. Il nostro obiettivo è non lasciare indietro nessuno italiano.
Non vede un certo strabismo delle opposizioni che si mobilitano contro il governo ungherese nel caso Salis e oggi per Matteo Falcinelli se la prendono con Palazzo Chigi?
Ma è il loro gioco, strumentalizzare e alzare polveroni. Sono schifato, ripeto, da questo atteggiamento cinico sulla pelle degli italiani in galera all’estero. Occuparsi di un detenuto perché fa comodo significa offendere tutti gli altri che non hanno padrini.