Domiciliari per Toti, i dubbi tecnici di Nordio: “Sono perplesso dai tempi della misura cautelare”
Perplessità sulla misura cautelare e presunzione di innocenza. Gli arresti domiciliari scattati questa mattina per Giovanni Toti con l’accusa di corruzione, in relazione alla campagna per le regionali del 2020, lasciano “perplesso” il ministro della Giustizia ed ex magistrato Carlo Nordio. “Ero a Napoli, ho saputo di questa cosa in automobile, non conosco gli atti e da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza”, premette il Guardasigilli parlando a margine degli Stati Generali dei commercialisti.
Arresti per Toti, Nordio: sono perplesso
Poi, in punta di diritto, da toga di lungo corso, e con la consueta franchezza Nordio avanza dubbi tecnici sul provvedimento adottato per il governatore della Regione Liguria. “Mi è sembrato di capire che si tratta però di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l’inchiesta non è nata oggi ma tempo addietro. Ho esercitato 40 anni da pubblico ministero e raramente ho chiesto provvedimenti di tutela cautelare dopo anni di indagini. Tenuto conto che il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato sono motivi per cui si può arrestare”. Elementi – spiega il ministro – che è difficile possano ancora sussistere dopo tanti anni dall’evento che si è verificato e dalle indagini.
Tengo fede al principio di presunzione di innocenza
Ma che non si parli di giustizia a orologeria. “A me non piacciono le frasi fatte, io preferisco tener presente il principio di presunzione di innocenza e dell’esistenza dell’impugnazione. Le mie perplessità non sono mai sul momento in cui scatta il provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni, anche perché in Italia si vota molto spesso. Se ho delle perplessità tecniche riguardano una misura rispetto al tempo in cui è stato commesso il reato ed è iniziata l’indagine”.
Parte il processo del Pd: il ministro parla come il difensore
Dal Nazareno, garantisti a corrente alternata, non resistono alla tentazione di polemizzare con il governo e con l’inquilino di via Arenula. “Da Nordio parole sorprendenti, ricorda di essere ancora ministro della giustizia?”. Così una sdegnata Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Pd. “Per quanto entrano nel merito dell’inchiesta, sconcertano le affermazioni del guardasigilli. Sembrano quelle della difesa del presidente Toti non certo di chi dovrebbe agire con leale collaborazione istituzionale”.
Foti: auspichiamo chiarezza in tempi rapidi
Da parte di FdI si auspica massima chiarezza e in tempi rapidi. “Auspichiamo che le indagini” sul presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, “siano rapide e che possa esserci piena chiarezza sui fatti, che sono oggetto oggi dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria, e confidiamo che tutti agiscano nella massima trasparenza”, ha detto ai Tg il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti. “Massima attenzione per i fatti della regione Liguria, come quella prestata per i fatti di Bari e in generale della Puglia”, ha concluso. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro Francesco Lollobrigida: “Ho visto che queste lunghe indagini, credo d’aver capito tre anni, si concludono a 20 giorni dal voto con importanti arresti, abbiamo fiducia nella magistratura. Auspichiamo che il presidente Toti possa dimostrare la sua estraneità ai fatti”.