Per Ecr e Vox a Madrid 30mila persone e leader mondiali. La sinistra si copre di ridicolo: “Non siete benvenuti”

18 Mag 2024 17:05 - di Federica Parbuoni
ecr vox

È il giorno dei panel tematici a “Europa Viva 24”, l’evento organizzato a Madrid da Ecr nell’ambito dei fine settimana culturali. Benché la formula sia ormai rodata, con una ventina di appuntamenti alle spalle in tutta Europa, l’evento in corso nella capitale spagnola assume una valenza particolare: è l’ultimo prima del voto per le europee e incrocia la festa di Vox “Viva” di domani, alla quale parteciperà una delegazione di Ecr, guidata dal segretario generale di Ecr party Antonio Giordano, ed è previsto un collegamento del premier Giorgia Meloni, che è anche presidente di Ecr.

I numeri della kermesse: attesi 30mila partecipanti, 160 i giornalisti accreditati

Sono prima di tutto i numeri a parlare della portata dell’appuntamento: il capolista di Vox alle europee Jorge Buxadé in un punto stampa ha annunciato per il fine settimana una presenza prevista di 30mila partecipanti. Intanto si registrano 160 giornalisti accreditati per oltre 90 media di 16 Paesi. Ieri, nella giornata inaugurale di “Europa Viva 24”, centinaia di giovani provenienti da tutte le nazioni europee, ma anche da Nord e Sud America, hanno partecipato alla giornata inaugurale dell’appuntamento di Ecr party, con una sessantina di interventi con la formula del palco “aperto”, che ha visto protagonisti tanto ragazzi alla prima esperienza, quanto altri con un percorso già strutturato, come il presidente di Gioventù nazionale, il movimento giovanile di FdI, Fabio Roscani, che è anche deputato. “Sono giovani che fanno parte dei partiti che aderiscono all’Ecr ma anche che non aderiscono, in una logica allargata. Abbiamo voluto dare loro l’opportunità di esprimere idee, proposte, bisogni perché l’Europa del futuro dovrà dare risposte soprattutto a loro”, ha spiegato in un’intervista al Secolo d’Italia Antonio Giordano, deputato nazionale di FdI, segretario generale di Ecr party e regista dei fine settimana culturali.

I deputati conservatori al lavoro sui principali dossier europei

Oggi la parola è invece ai numerosi esponenti dei partiti conservatori europei, a confronto nei diversi panel sui temi di più stretta attualità nell’agenda comunitaria: si va dall’immigrazione, che vede per l’Italia la partecipazione della deputata nazionale Sara Kelany, al turismo religioso, come fattore tanto economico quanto identitario, con il deputato di FdI Gianluca Caramanna; dall’Intelligenza artificiale, con tra gli altri la deputata FdI Marta Schifone, alla transizione green. Il tutto mentre nell’arco dell’intera giornata viene presentato anche il Manifesto per “Un futuro per l’Europa europeo e conservatore”, con gli interventi di parlamentari nazionali ed europei di diversi Stati membri su ciascuno dei dieci punti. Negli speech FdI, il partito conservatore italiano, è rappresentato dall’eurodeputato e capodelegazione a Bruxelles, Carlo Fidanza, sul tema della sicurezza dei confini, dunque, dell’immigrazione; dalla senatrice Simona Petrucci su quello del Green deal; dalla deputata Marta Schifone sull’economia.

Ecr alla festa di Vox, la sinistra madrilena si copre di ridicolo: quattro gatti alla protesta di piazza

Domenica l’attenzione sarà per i leader conservatori europei e non solo, ospiti di Vox. Oltre a quello di Meloni, sono in agenda gli interventi dell’ex primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, del premier ungherese Viktor Orban, della leader del Rassemblement national Marine Le Pen, del presidente argentino Javier Milei, del ministro degli Affari della Diaspora di Israele, Amichai Chikli, del leader del Partito Repubblicano cileno, José Antonio Kast. Dunque, tanto il fine settimana culturale di Ecr quanto l’evento di Vox cui si collega fanno di Madrid in questi giorni la capitale del conservatorismo europeo e mondiale. La circostanza ha provocato l’orticaria alla sinistra locale, che ha convocato una manifestazione di protesta non esattamente riuscita. Poco più di cento persone sono scese in piazza con collettivi e sindacati per urlare che “l’ultra-destra non è benvenuta”.

 

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