Genova, Signorini non risponde al gip: parlerà ma non dal carcere. Domani l’interrogatorio di Toti

9 Mag 2024 18:08 - di Redazione

Nessuna dichiarazione nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni nel carcere Marassi di Genova. Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova (fino al 2023) e amministratore delegato di Iren (ora sospeso), arrestato martedì scorso per corruzione nell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari del governatore Giovanni Toti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Difeso dagli avvocati Enrico Scopesi e Grazia Volo, l’ex presidente del Porto di Genova ha deciso di non rispondere alle domande degli inquirenti.

Corruzione, Signorini si avvale della facoltà di non rispondere

“Le carte impongono una lettura attenta che non può essere fatta in carcere, abbiamo dato una disponibilità in un secondo momento a chiarire davanti al pm”, ha detto Enrico Scopesi che è sfuggito ai giornalisti assiepati davanti al carcere di Marassi e ha parlato solo telefonicamente. “Lui sta abbastanza bene, ritiene di poter fornire una serie di spiegazioni. È relativamente tranquillo – riferisce il legale – pur nella vicenda alluvionale che lo ha travolto e nel posto in cui si trova”.

Il legale: parlerà ma non dal carcere

Il manager – aggiunge Scopesi – “ritiene di poter fornire una serie di spiegazioni, ma difficilmente lo si può fare in una situazione di carcerazione. Confido che si possa risolvere e affrontare il problema della carcerazione. Adesso la priorità è chiarire la misura cautelare, farlo uscire da Marassi. Ha confermato la disponibilità di parlare eventualmente in un secondo momento”.

Domani l’interrogatorio di garanzia di Toti

Con oggi entra nel vivo l’iter della vicenda giudiziaria che ha terremotato i vertici della Regione Lazio , destinata ad avere ripercussioni politiche. Domani sarà la volta dell’interrogatorio di garanzia del governatore Toti. Sarà ascoltato dagli inquirenti e, in base alle decisioni che verranno prese in seguito all’interrogatorio, se confermare i domiciliari o rimetterlo in libertà, è probabile che prenderà  una decisione anche in merito al governo della Regione. Se pensare alle dimissioni, chieste immediatamente come un sol uomo dalle opposizioni. Poi sarà la volta di Matteo Cozzani, capo di Gabinetto del governatore, e di Aldo Spinelli, imprenditore di punta del porto di Genova, stavolta in tribunale.

 

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